VALERIO BARONCINI
Cronaca

Bologna, intervista a Merola: "Lepore può essere candidato di tutti"

Il sindaco si scopre sulla sua successione: "C’è la possibilità di una convergenza ampia su di lui. De Maria? Darà il suo contributo". Assembramenti e rischi covid: "Pronti a chiudere le piazze". Sulle questioni romane e Draghi: "Impossibile un governo istituzionale con la Lega. Diverso invece un governo del Presidente"

Virginio Merola, sindaco di Bologna dal 2011

Virginio Merola, sindaco di Bologna dal 2011

Bologna, 3 febbraio 2021 - "Se avremo un governo s-Contato, non ci saranno saldi, ma liquidazione!": nel primo pomeriggio Virginio Merola evoca lo spettro del caos, con una battuta. Uno scenario che, a tarda sera, si traduce in realtà: saltato Conte, ‘smontate’ le elezioni anticipate dal presidente Sergio Mattarella, resta solo una strada. "Un governo istituzionale con la Lega? Impossibile. Ma un governo del Presidente è una cosa diversa", dice mentre muove la pedina di una scacchiera, nell’ufficio che guarda il Gigante e la piazza. E quella pedina, in un lungo colloquio con il Carlino, a un certo punto assume le fattezze di Matteo Lepore. L’assessore alla cultura può essere il candidato unitario nel voto 2021? Merola ci pensa tre secondi e, per la prima volta, dice dritto quello che molti pensano: "Sì". Se fossimo nella serie tv Netflix ‘La regina degli scacchi’ verrebbe da evocare l’apertura alla siciliana.

Sindaco Merola, partiamo dal panorama nazionale. Altro tempo sprecato, altra attesa, altri veti incrociati. Come la mettiamo? "Lo scorso anno entrò in crisi l’alleanza Lega-M5S. Il Pd, avvicinandosi ai grillini, ha ottenuto il grande risultato di creare uno schieramento europeista, che ha saputo parlare di recovery fund e gestire la pandemia, ma è evidente che chi si ritrova a governare con quelli che una volta erano avversari, deve amministrare con forte mediazione".

E ora Renzi ha fatto saltare tutte le mediazioni. Perché? "E’ inaccettabile e incomprensibile: il Pd da novembre ha chiesto tavoli, questa crisi è stata aperta in un momento sbagliato. E dobbiamo stare attenti a essere s-Contati, cioè senza il premier Conte: Conte ha rappresentato il punto di equilibrio per il Governo e per il M5S".

E adesso? "Come potrebbe esserci un governo istituzionale con la Lega? Finché la Lega non abbandonerà le posizioni populiste per diventare popolare, non ci saranno le condizioni per una intesa. Un governo del Presidente, con Mario Draghi, invece, sarebbe tutt’altra cosa. Aspettiamo e vediamo. Servirebbe un governo con un’ecologia delle parole. Chi apre la crisi dicendo che vuole parlare di contenuti e non di poltrone (confondendole invece con cariche di peso istituzionale), scade nel qualunquismo più becero. Non accarezziamo la pancia del Paese".

Ma alla base di tutto c’è un problema con i grillini. "E’ evidente che l’M5S ha problemi con il Mes (Il fondo salva-stati, ndr) e questo può essere causa di dissidi, ma ricordo anche che il M5S ha il triplo dei nostri parlamentari. Come la mettiamo? Io dico che, se vogliamo, ci sono le condizioni per un’alleanza forte, per andare avanti fino al 2023".

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Quest’anno si vota anche per il suo successore. Qual è il percorso migliore? Primarie sì, primarie no? Quando si dovrebbe votare, a giugno o a settembre? "Intanto siamo bloccati da questa crisi istituzionale, che potrebbe modificare lo scenario. Veniamo alla data: per me si dovrebbe votare a giugno, nella finestra dal 10, in modo da non andare a impattare ancora una volta sulle scuole. Per quanto riguarda il percorso, si è votato alle Regionali, si è votato negli Usa, ci sono altre 21 elezioni già fatte o in programma, dunque fare le primarie non è un dramma, anche perché questo si affianca al programma vaccinale. Per quanto riguarda la discussione, posso dire di essere contento che ci si sia concentrati su nomi che vengono dalla mia giunta: significa continuità e innovazione".

Matteo Lepore ha detto di essere in campo. Ci saranno le condizioni per convergere sul suo nome come ipotesi unitaria? "Sì. Dipende da come va la situazione, ma su Matteo c’è la possibilità di avere una coalizione ampia. Non vedo così grandi differenze con altri possibili candidati su idee e coalizione: il campo è sempre quello che va dalla sinistra ai moderati, da Coalizione Civica al Pd, con il M5S favorevole a una coalizione comune".

Ma resta in ballo Andrea De Maria, il parlamentare potrebbe essere il ‘briscolone’. "Credo che il contributo determinante, per l’unità del partito, lo darà ancora una volta Andrea De Maria".

In caso di primarie sarebbe pronto l’altro suo assessore, Alberto Aitini. "Se non si riuscirà a convergere un nome unitario, le primarie sono sempre la strada. Io sono stato molto contento di averle fatte con la Frascaroli... che non era del mio partito però".

Teme il rischio di primarie con due candidati forti del Pd? "A Ferrara c’erano due candidati del Pd e abbiamo visto che è finita male (ha vinto la Lega di Alan Fabbri, ndr). Io farò quello che devo, ma spero prevalga la logica. La razionalità".

Intanto la curva dei contagi inizia ad avere un andamento incoraggiante. Meno incoraggiante però è la situazione in centro: l’altra sera è dovuto intervenire il reparto mobile per disperdere un assembramento. In zona universitaria ci sono dinamiche preoccupanti. Come interverrete? "Io da un pezzo non faccio più appelli perché credo che bisogna parlare con i fatti. L’idea è procedere con chiusure preventive delle piazze, nella zona universitaria e dove serve. Chiusure preventive e sanzioni dure, ma, visto che siamo stati chiamati in causa da Miozzo ricordo che, l’ordine pubblico non è di competenza dei sindaci. Le forze dell’ordine stanno dando il massimo e non potrei chiedere di più, anche sul controllo del territorio e penso alla Bolognina. Detto questo faremo la nostra parte e accelereremo sui vaccini".

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Proprio su questo tema i sindaci saranno coinvolti nella fase due, quella della vaccinazione di massa. "Avremo a breve un incontro con la Regione, dove ci saranno i sindaci che rappresentano i distretti sanitari. L’obiettivo è avere tempistiche certe e luoghi dove svolgere le vaccinazioni, proprio come a Bologna sta avvenendo in Fiera".

Fiera, ultimo tema caldo. Bologna non rischia di perdere il ruolo di capofila? "Quando nasce una società nuova che rilancia il sistema fieristico, non ha senso parlare di capofila. Non conquistiamo né ci sottometteremo a Rimini. L’importante sarà il piano industriale, sarà che la Regione farà la sua parte entrando con un aumento di capitale e che ci sarà una governance chiara con presidente e ad in cui dovremo conto però anche della Cassa depositi e prestiti".