REDAZIONE BOLOGNA

Interporto, obiettivo 7mila treni: "Il progetto terminal va avanti"

Il punto del presidente Spinedi sulle difficoltà della logistica, ma l’investimento è confermato "Gli azionisti ci credono".

Una veduta aerea dell’Interporto di Bentivoglio: l’hub logistico sta attraversando un periodo delicato e punta sui nuovi investimenti

Una veduta aerea dell’Interporto di Bentivoglio: l’hub logistico sta attraversando un periodo delicato e punta sui nuovi investimenti

Tornare a 7mila treni all’anno, anche prima del taglio del nastro del nuovo terminal (da svelare al massimo a inizio 2027). È l’obiettivo dell’Interporto di Bologna, alle prese a sua volta con le difficoltà della logistica del recente passato e, soprattutto, di quest’anno, anche per via della frenata tedesca.

Un investimento importante che va avanti a fronte di una congiuntura che segna il passo e un orizzonte di rilancio che non è dietro l’angolo. L’ampliamento del terminal di Bentivoglio, a 115mila metri quadrati, prevede in particolare cinque binari da 750 metri, due gru a portale, un’area di aprcheggio ad hoce e 80mila metri quadrati di stoccaggio.

"Il progetto è già esecutivo e l’impresa ci sta lavorando", assicura il presidente dell’Interporto Marco Spinedi. Se n’è parlato nei giorni scorsi in un workshop a tema nel corso di Farete, l’evento di Confidustria Emilia. L’investimento del nuovo terminal nell’hub della Bassa vale 40 milioni di euro, soprattutto di fondi Fsc a cura di Ue e Governo, per 20 milioni, con altri 9 dal ministero delle Infrastrutture nell’ambito dell’ultimo finanziamento già assegnato a tutti gli interporti italiani. "Gli azionisti ci credono e noi ci lavoriamo", sottolinea il presidente riferendosi a Città metropolitana e Comune di Bologna, ma anche alla Regione, fuori dalla compagine sociale. L’investimento sul terminal è anche un modo di guardare oltre la stagnazione attuale, generalizzata nel settore. Del resto, riconosce Spinedi: "Abbiamo tutte le linee bloccate: il Brennero non funziona", coi divieti austriaci ai mezzi pesanti che fanno arrabbiare il Governo e discutere in Europa, "il San Gottardo è in difficoltà e il Frejus resta chiuso. Tutto questo mentre la Germania è in recessione. Cos’altro vogliamo?", chiede amaro Spinedi.

Per superare la crisi bisogna arrivare a una capacità produttiva di 7mila treni all’anno, si spera prima della realizzazione del nuvo terminal. "Nel 2023 siamo tornati indietro a livello di risultati, come accaduto in tutte le strutture di questo tipo a livello nazionale e non solo. Rispetto a una potenzialità di 7mila treni se ne sono contati solo 3.500, rispetto ai 5mila del 2022", spiega Spinedi. Il 2024 sta procedendo sugli stessi livelli, in realtà, per via del trend positivo di "mercato che manca", in questa fase. L’affanno si ripercuoterà nel bilancio di Interporto: dopo la chiusura in rosso del 2023, non è escluso dunque un bis quest’anno, ma appunto a Bentivoglio si continua a lavorare per scongiurarlo.