Bologna, 6 aprile 2017 – Volanti che vanno e vengono con la sirena accesa, agenti che corrono e urlano: è stata una mattinata movimentata quella di stamattina al Navile che non è certo passata inosservata. E ha scatenato le paure dei cittadini, soprattutto dopo il recente omicidio di Budrio.
Sale infatti la psicosi in città come in provincia per la caccia al killer del barista. In partocalre, tutti sono con il fiato sospeso per la latitanza del russo Igor Vaclavic, ricercato per varie rapine e messo in collegamento con la barbara uccisione di Davide Fabbri, 52 anni.
E proprio il nome di ’Igor il russo’ è rimbalzato tra una chat di whatsapp e i gruppi facebook di vicinato dopo l’inseguimento dietro la stazione e vicino al nuovo Comune. Più di qualcuno ha pensato che gli agenti stesso inseguendo il super-latitante. Era invece un malvivente, slavo, inseguito per un banale furto.
La questura tiene però a specificare che in città non è stato fatto nessun inseguimento ricerca di Igor Vaclavic e che - a differenza di quanto ripostato in un primo momento - "non è stata fatta alcuna attività per invitare i cittadini a rimanere nelle proprie case".
Resta però che la paura è stata tanta e che anche i centralini dei Carabinieri sono stati tempestati di telefonate.
Tra i detenuti sono molti invece che, avendo condiviso la detenzione con Vaclavic, si offrono di collaborare con gli inquirenti. Racconti che creano ovviamente lavoro e confusione.