"Ti ammazzo, ne vuoi ancora?" avrebbe urlato alla figlia dopo averle stretto le mani al collo, quasi soffocandola e poi, spintonandola contro un muro. La giovane, poco dopo, nel tentativo di fuggire di casa, si è vista inseguire dal padre in strada con una mazza da baseball. Spaventata la ragazza, 20enne, ha deciso di rifugiarsi a casa di amici, insieme al fidanzato. Dopo aver saputo che il padre non si era arreso, ma la stava cercando, alla guida della sua auto, con la mazza da baseball nel baule, la giovane ha deciso di recarsi in caserma, a Medicina. Il tutto sarebbe scaturito da un diverbio per un’auto che la 20enne avrebbe voluto usare al conseguimento della patente di guida.
I carabinieri della Tenenza di Medicina di Luca Filopei hanno eseguito un’ordinanza applicativa dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un italiano sulla cinquantina, indagato dalla Procura per maltrattamenti in famiglia.
Vittima di percosse, offese e minacce la figlia 20enne dell’uomo. Quest’ultimo episodio, quello della mazza da baseball, si è consumato a fine novembre sotto gli occhi degli altri familiari della 20enne (la madre e il fratellastro, ndr) e anche del fidanzato della ragazza. Grande lo spavento provato dalla ragazza tanto da convincerla a recarsi in caserma ad esporre la situazione angosciante e opprimente all’interno delle mura domestiche. In questa sede sono emersi anni di soprusi fisici e mentali da parte del 50enne nei confronti della primogenita tanto da farle temere per la propria incolumità: "Sei grassa", "Mi fai schifo", "Non vali niente e nella vita non riuscirai mai a concludere nulla".
A questo si aggiungevano, spesso, schiaffi, calci, colpi di cintura e spintoni. La misura cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, Letizio Magliaro, a seguito della richiesta del Pubblico Ministero Gabriella Tavano, che ha coordinato le indagini.
Il soggetto 50enne sarà chiamato a rispondere del delitto per avere maltrattato la figlia maggiorenne. Raggiunto dai militari a casa il soggetto è stato sottoposto alla misura cautelare e gli è stato applicato il braccialetto elettronico.
Zoe Pederzini