Influenza in aumento con l’arrivo dei primi freddi: i bambini sotto i cinque anni sono i più colpiti e nel nostro territorio il virus circola con maggiore intensità rispetto alla media dell’Emilia-Romagna.
"Il tasso di incidenza della settimana che va dal 13 al 19 novembre è di 12,25 casi ogni mille abitanti rispetto agli 8,7 casi della media regionale – precisa Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl –. La curva è in salita, come registrano i 30 medici ‘sentinella’ presenti nella nostra Azienda, tra l’altro quest’anno il gruppo di camici bianchi è più numeroso, perché un mese fa eravamo a 8 casi su mille abitanti". Tuttavia, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la progressione delle sindromi influenzali è inferiore. "Il virus circola molto, ma l’epidemia non è ancora forte – ammette l’epidemiologo – perché all’inizio di dicembre 2022 avevamo registrato un’incidenza di 25 casi ogni mille abitanti e si stava avvicinando il picco. Adesso, invece, il picco è atteso alla fine dell’anno, circa due settimane più tardi".
I CONTAGIATI
Al momento sono a casa con l’influenza circa 10mila persone e tra di loro i più numerosi sono i bambini. "Il tasso di incidenza al di sotto dei 5 anni è di 18 casi ogni mille bimbi – osserva Pandolfi –, mentre tra i 5 e i 14 anni si scende a 6 casi, poi si risale a quasi 10 casi nella fascia d’età 15-64 e si torna nuovamente a 6 casi ogni mille tra gli over 65". Queste variazioni vanno lette, oltre con un riferimento alla vita sociale, alla scuola e all’attività lavorativa, anche confrontando i dati delle vaccinazioni.
"Finora, rispetto allo scorso anno, registriamo un incremento dell’11% tra gli ultra sessantacinquenni, circa 10mila vaccinati in più, sono passati dai 97mila della passata stagione a 107.600, con una copertura che sfiora il 50%, ossia il 10% in più e l’obiettivo sarebbe quello di arrivare al 75% – fa i conti Pandolfi –. Purtroppo, però, osserviamo un calo del 13%, con 5mila vaccinazioni in meno, nella popolazione al di sotto dei 64 anni. Quindi, se mettiamo a confronto la popolazione generale, in questo stesso periodo del 2022 si erano sottoposte alla profilassi 137mila persone e ora invece sono 142.400: quindi se ne sono aggiunte 5mila, ossia il 4% in più, con una copertura del 16%". È vero che c’è ancora tempo per vaccinarsi, ma è bene accelerare perché il vaccino diventa efficace dopo 2-3 settimane – sottolinea l’esperto –, altrimenti si rischia di non arrivare protetti a Natale e al picco.
LE RACCOMANDAZIONI
"La vaccinazione è comunque consigliata per tutto dicembre e gran parte di gennaio – assicura lo specialista –, e raccomandata in particolare ad anziani, fragili e alle donne in gravidanza, protegge noi stessi e chi ci è accanto e riduce i ricoveri". Procedono più lentamente gli operatori sanitari, "sono al 25% di copertura e sarebbe un successo se raggiungessero il 55-60%", precisa il dirigente Ausl che poi si sofferma sul Covid. "I contagiati sono circa 130 al giorno nel territorio dell’Azienda, ma il numero è sottostimato – ammette Pandolfi –perché ormai non tutti fanno la notifica all’Ausl. Anche per il Coronavirus consiglio la vaccinazione dal medico di famiglia o, se non aderisse alla campagna, nelle farmacie oppure, prenotando al Cup, nei nostri ambulatori di sanità pubblica".