Infermieri angosciati dall’attesa: "Da mesi nessuna comunicazione"

Il lavoro di soccorso è andato avanti ma in un clima di tensione, aspettando che l’organizzazione cambi. L’Azienda Usl ha promesso a partire da fine estate corsi per permettere a tutti di salire sull’elicottero.

Infermieri angosciati dall’attesa: "Da mesi nessuna comunicazione"

Infermieri angosciati dall’attesa: "Da mesi nessuna comunicazione"

Angosciati dall’attesa di capire quando sarebbe finita l’inchiesta della Procura sui malori che hanno colpito, lungo gli ultimi anni, decine di operatori della centrale 118 Emilia Est e se le risultanze delle indagini avrebbero confermato i sospetti che aleggiavano tra i settanta operatori della centrale nei confronti dell’unico indagato, spostato in altra sede e mansione: la Procura ha chiuso l’inchiesta e l’ex operatore resta, al momento, l’unico iscritto nel registro degli indagati.

Fine di un incubo? Da una parte sicuramente sì, prendere un caffè o una bibita non è più un problema. Quegli strani malori che hanno costretto diversi infermieri a lasciare il turno perché non si sentivano bene non si verificheranno più. Come non ci sarà più il problema della sonnolenza mentre si sta effettuando un servizio in ambulanza o in elicottero. E nemmeno il problema di dover accostare l’auto perché il malore ti ha preso alla giuda mentre stavi tornado a casa dopo il turno di lavoro.

Questo è tutto finito, ma resta il disagio di un’organizzazione che molti operatori non faticano a definire come qualcosa che andrebbe totalmente rivisto. Compreso il fatto di non avere ricevuto nessuna notizia per mesi su quanto stava accadendo, compreso l’esito degli esami clinici effettuati. Non cambia, infatti, il clima tra chi è operatore del 118 da molti anni e ricopre mansioni ritenute di prestigio che altri non fanno, che non c’è solo il servizio sull’elisoccorso che comprende indennità fino a 3.800 euro ma anche quello allo stadio.

L’Azienda Usl ha promesso che dalla fine dell’estate partiranno corsi di formazione per tutti gli operatori che intendono fare il loro servizio anche sull’elisoccorso dove serve una preparazione specifica. Ai circa quaranta che già lo effettuano, se ne aggiungeranno un’altra trentina (poche unità hanno preferito continuare a fare il normale servizio senza salire sull’elicottero).

Naturalmente questo comporterà una valutazione finale che, se superata, potrà ampliare l’esperienza professionale e incassare anche l’indennità volo. La questione elisoccorso è sempre apparsa molto collegata ai malori che hanno portato all’apertura dell’inchiesta, ma per qualcuno restano dubbi. Forse l’elicottero non c’entra nulla, forse i motivi sono altri. Tutti in attesa di capire meglio.

Monica Raschi