
A sinistra: Alberto Notari, presidente Cia Emilia Centro. A destra: Guglielmo Garagnani, presidente Confagricoltura Bologna
Bologna, 13 agosto 2023 – Il botta e risposta sugli indennizzi per i danni dell’alluvione dello scorso maggio tra il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e il premier Giorgia Meloni, non accenna a placarsi. Ieri la controreplica alla presidente Meloni di Bonaccini: "Gli unici contributi arrivati ai cittadini sono quelli decisi da Regione e Protezione civile nazionale, mentre famiglie e imprese attendono gli indennizzi. Pronti a sciogliere i nodi che ci sono con spirito di collaborazione – dichiara –: la stessa che ogni giorno attuiamo con il commissario Figliuolo. La ‘fretta’ che la premier mi imputa è quella dei nostri concittadini e delle nostre imprese". Uno dei settori ancora in forte sofferenza è quello dell’agricoltura e, nella missiva di due giorni fa del premier indirizzata al governatore emiliano romagnolo, proprio sull’agricoltura Meloni sottolineava che ci sono "50 milioni messi a disposizione del ministero dell’Agricoltura per coprire anche le somme urgenze del settore e per le quali il Governo attende la richiesta di anticipazione e la necessaria delimitazione da parte della Regione".
Le associazioni degli agricoltori, Cia (Confederazione italiana agricoltori) e Confagricoltura conferma che, al momento, nessun fondo è arrivato alle aziende agricole.
"La situazione è critica: la rottura dell’Idice ha portato non solo acqua, ma anche limo, terriccio, sabbia che invadono ancora i terreni. Il raccolto dell’annata è andato perso, ma se non c’è la possibilità di agire subito c’è il pericolo di perdere anche quello della prossima annata – dichiara Alberto Notari, presidente Cia Emilia Centro e vice presidente per l’Emilia Romagna –. Occorre arare i terreni e questo non lo possiamo fare in inverno e i fondi che attendevamo sono incagliati. Abbiamo un filiera produttiva di frumento, mais, patate estremamente importante ma bisogna agire in fretta. Pensi che alcune piante che erano state strappate dalla furia dell’acqua stavano tentando di ripartire da sole.... Si sta facendo pulizia anche dei canali di scolo – prosegue Notari –, anche i consorzi stanno lavorando molto in tal senso e questo anche per mettere in salvaguardia le città dalle prossime piogge autunnali. Le aziende agricole stanno operando di concerto con la Protezione civile per tentare di bonificare, ma è necessario capire che hanno perso tutta un’annata, che non vuole dire solo la mancanza del reddito, ma tutte le spese che sono già state fatte e quelle che sono comunque da onorare. Però non è ancora arrivato niente nelle casse di queste aziende e lo sconforto, oltre che la rabbia, stanno crescendo sempre più. In più – prosegue – ci sono alcuni comuni e, di conseguenza, anche imprese agricole che non sono state inserite nella lista di quelle che hanno subito danni. E anche questo è un problema molto serio".
Ci tiene a sottolineare che "non siamo un organo politico ma rappresentiamo solo gli interessi dei nostri soci", Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna e che la volontà di spostare i problemi di un settore così importante come quello agricolo sul dibattito politico lascia l’associazione perplessa. E passa all’analisi di quella che è la situazione attuale. "Il ciclo economico si conclude a settembre e non si può nascondere che qualche timore per il futuro ci sia – ammette Garagnani –. E’ chiaro che ci sono state le urgenze di chi non aveva nemmeno più una casa. Ma alla fine di agosto, primi di settembre, i fondi devono arrivare: ci sono le fatture da pagare, così come i fornitori, gli impianti dei frutteti da ricostituire, tanto per dire alcune delle urgenze. Ma siamo convinti che i fondi arriveranno. Abbiamo incontrato il commissario, il generale Figliuolo, la settimana scorsa e riteniamo che questo sia il canale giusto e più veloce per non lasciare indietro nessuno. La premier Meloni ha detto che i soldi ci sono: non possono non arrivare – riflette –. Certo, nella lettera della presidente Meloni al governatore Bonaccini viene evidenziato il tema dei 50 milioni stanziati dal ministero dell’Agricoltura e si sottolinea il fattore delle perimetrazioni che deve inviare la Regione. Ecco, se tutto questo è vero e questi 50 milioni sono a disposizione, allora si agisca e si facciano arrivare alle aziende: sarebbe un grande segnale per le imprese e i fornitori. E un’altra questione che sentiamo la necessità di ribadire è che tutti hanno bisogno, non solo quelle zone che sono salite alla ribalta mediatiche e per le quali ora si stanno muovendo tutti".