NICOLA BIANCHI
Cronaca

Bologna, maxi rissa in piazza dei Colori

Ieri pomeriggio ferito un marocchino di 28 anni. Una testimone: "Era completamente insaguinato e gridava. Abbiamo paura"

Il giovane ferito al volto affidato alle cure dei sanitari del 118

Bologna, 26 settembre 2021 - A meno di una settimana dal comizio del leader del Carroccio, Matteo Salvini (video), torna ad accendersi la luce su Piazza dei Colori. Questa volta (ancora una volta) è un fatto di cronaca a salire alla ribalta e a far ripiombare nella paura i residenti. "E soprattutto di sera e di notte", sussurra Paolo, 66 anni che vive in via Martelli, zona Roveri. Proprio qui ieri attorno alle 17 è esplosa una nuova rissa e a pagare il prezzo più alto è stato un marocchino di 28 anni che ha riportato varie ferite al volto.

Piazza Verdi Bologna, un’altra notte a suon di bonghi

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Così dopo il quadrilatero Scalo-Malvasia – gettato al centro delle ultime schermaglie di campagna elettorale –, e ancor prima il Pilastro, torna adesso a far parlare di sé un altro spicchio di periferia cittadina. A narrare gli ultimi fatti di via Martelli è una donna divenuta testimone suo malgrado. Siamo a due passi dalla fermata dell’autobus e c’è qualcuno che grida. "Aveva il volto completamente insanguinato – ricorda la signora ancora allarmata – e chiedeva di chiamare la polizia con urgenza. Dall’altra parte della strada c’era un altro ragazzo che è subito scappato".

Poco prima il 113 era stato allertato per via di una rissa tra 15-20 persone iniziata in piazza dei Colori. "Armati di coltelli e bastoni", spiegherà il denunciante. Ma all’arrivo delle volanti (ben quattro vista la segnalazione), del gruppone manco l’ombra perché lungo la strada era rimasto solamente il ferito poi affidato alle cure del 118. Il motivo dell’aggressione? "La solita guerra per il territorio e per lo spaccio", dice convinto Enzo, che abita nei palazzoni centrali della piazza. "Ma solo oggi – riprende la testimone che ha preferito restare anonima – i politici si accorgono di noi e usano la nostra insicurezza in campagna elettorale".

Proprio il leader della Lega, lunedì scorso, aveva scelto le case popolari della periferia ("non i circoli radical chic con i ricchi banchieri che votano Pd") per lanciare lo sprint finale in vista del voto di domenica. "Questo quartiere – chiosò Salvini dal palco accompagnato dal coordinatore provinciale della Lega, Michele Facci – è il simbolo della politica fallimentare dalle amministrazioni di centrosinistra, che si ricordano delle periferie solo quando si vota".