Aveva compiuto 51 anni lo scorso 3 novembre Giuseppe Schettino. Papà di una bimba piccola, originario di Pedali di Viggianello, nel Potentino, Schettino da anni viveva con la famiglia a San Pietro in Casale. Tecnico della ditta Elecnor Italia, Schettino venerdì mattina era al lavoro sopra un traliccio a Sasso Marconi, in via Rupe in località Fontana, quando è precipitato. Una caduta da tre metri di altezza, costata la vita al cinquantunenne: erano circa le 11,30 e a dare l’allarme al 118 è stato un residente della zona, che passando lungo via Rupe ha visto l’uomo a terra, in gravissime condizioni, ma ancora vivo. La corsa in ambulanza all’ospedale Maggiore, però, non è bastata a salvare la vita a Schettino: è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale Maggiore. In via Rupe, subito dopo il tragico incidente, erano intervenuti i carabinieri della compagnia di Borgo Panigale e il personale della Medicina del lavoro dell’Ausl, per ricostruire la dinamica di quanto accaduto e accertare se le misure di sicurezza fossero tutte rispettate al momento del fatale infortunio.
Per far luce sulla tragica vicenda è stato aperto un fascicolo in Procura, al momento senza indagati. Da quanto emerso da una prima ricostuzione dei fatti, Schettino si trovava da solo quando è precipitato: altri suoi colleghi erano impegnati nel cablaggio su altri tralicci in zona, ma a una distanza tale da non riuscire a vederlo. I carabinieri della compagnia di Borgo Panigale hanno iniziato ad ascoltarli: l’ipotesi principale è che l’uomo sia morto a seguito della caduta dall’altezza di 3 metri. Non ci sarebbero al momento sul suo corpo tracce che possono far pensare a una folgorazione: tuttavia, verranno disposti dall’autorità giudiziaria accertamenti autoptici per chiarire anche questo aspetto. L’azienda per cui lavorava Schettino, con sede ad Altedo, è una delle società che collaborano con Enel, per la costruzione, manutenzione e riparazione dei guasti sulla rete elettrica media tensione e bassa tensione.
Il segretario della Fiom Simone Selmi, nell’esprimere vicinanza alla famiglia della vittima, ha anncunciato che il sindacato metalmeccanico si costituirà "parte civile quando verrà aperto il processo. È assolutamente necessario che il Governo investa risorse per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro utilizzando anche strumenti nuovi e straordinari nella formazione e nella repressione delle irregolarità", contrastando, allo stesso tempo, la "legislazione che nel sistema degli appalti non tutela in alcun modo chi per vivere deve lavorare".
La Uilm invece chiede una "riunione urgente del tavolo metropolitano, assieme agli organi di vigilanza, per una task force che dia le linee direttive nella direzione di aumentare le ispezioni nei luoghi di lavoro". Infine Paolo Capone, segretario generale Ugl ritiene "prioritario investire sulla prevenzione e sulla formazione per porre fine all’inaccettabile strage sui luoghi di lavoro, rafforzando, al contempo, i controlli e le sanzioni".
n. t.