ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Incarichi fiduciari. Gli stipendi più pesanti sono quelli dei 5 Stelle

La macchina regionale riparte col nuovo anno (e il nuovo presidente, Michele de Pascale). Qualche centinaia i dipendenti con il...

La macchina regionale riparte col nuovo anno (e il nuovo presidente, Michele de Pascale). Qualche centinaia i dipendenti con il contratto rinnovato, ma solo fino al 30 aprile visto che la Regione Emilia-Romagna è in esercizio provvisorio finché non verrà approvato il bilancio. Oggi, intanto, l’ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa vaglierà circa 140 richieste da parte dei Gruppi politici tra assegnazioni di dipendenti regionali e nuovi incarichi ex articolo 63. Gli emolumenti per chi verrà assegnato all’Assemblea prevedono uno stipendio fisso di 1.900 euro lordi al mese, più annualmente 6.500 euro lordi per ogni dipendente e una quota scelta dai partiti, che va da zero a 28mila euro.

Un caso che, nei corridoi di Viale Aldo Moro, ha iniziato a far discutere? Quello di Silvia Piccinini, l’ex consigliera regionale 5 Stelle. Sfumato il posto nella giunta de Pascale (in quota M5s è entrata Elena Mazzoni, ndr), oggi potrebbe rientrare in Assemblea con un incarico ex articolo 63 nel gruppo stellato, nello staff del consigliere Lorenzo Casadei, con la remunerazione variabile proposta dal suo partito quasi massima, pari, infatti, a 25mila euro lordi annui. Una cifra non stellare, certo, ma tra le più alte previste tra i suoi colleghi con medesimo incarico, nonostante il M5s sia noto da sempre per le sue posizioni anti-casta che portarono al taglio del numero dei parlamentari. Considerando le altre voci dello stipendio, si calcola per Piccinini, quindi, una retribuzione mensile di poco più di 4.300 euro lordi, pari a oltre 56mila euro lordi annui. Retribuzione simile per l’ex assessore bolognese, ex Movimento 5 Stelle, Massimo Bugani, che per l’impegnativo incarico nel Gabinetto del presidente dell’Assemblea legislativa, Maurizio Fabbri, avrà una retribuzione variabile di oltre 21mila euro lordi, per uno stipendio annuale di oltre 52mila euro (poco più di 4mila al mese).

Cifre molto più basse per gli incarichi ex articolo 63 proposte dagli altri partiti. Il ’variabile’ per il personale di Alleanza Verdi sinistra è pari a zero, per i ’Civici di de Pascale’ il massimo è sui semila euro, per Forza Italia sui 2.500 euro, per Fratelli d’Italia la cifra media è di poco più di 1.300 euro, con picco di 6.500 euro. Per la Lega un unico funzionario (senza quota variabile), mentre per ’Rete Civica’ la media della quota variabile della retribuzione per incarichi ex articolo 63 è sotto i 3mila euro. Diverse le persone in forza nel gruppo Pd, con un paio di funzionari assunti con incarico ex articolo 63, con ’variabile’ oltre i 20mila euro.

Oggi toccherà all’ufficio di presidenza – guidato dal dem Maurizio Fabbri – dare il via libera alle proposte dei partiti. Salvo questioni formali o irregolarità palesi, dovrebbero essere approvate.