REDAZIONE BOLOGNA

Inaugurata la nuova sede: "La Casa delle Donne presidio irrinunciabile"

Taglio del nastro nel cuore della Cirenaica per il centro anti-violenza. La presidente Zaccaria: "Erano anni che cercavamo un luogo adatto".

Inaugurata la nuova sede: "La Casa delle Donne presidio irrinunciabile"

La Casa delle Donne per non subire violenza ha una nuova sede, nel cuore della Cirenaica. In via Masia 19/a, al piano terra, ha aperto da pochi giorni il nuovo centro, inaugurato ufficialmente ieri pomeriggio.

A tagliare il nastro rosa ieri c’erano il sindaco Matteo Lepore, la vicesindaca Emily Clancy, l’assessora allo Sport e al Bilancio, Roberta Li Calzi e la Responsabile del Piano per l’Uguaglianza, Simona Lembi.

All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, anche la segretaria del Pd bolognese e presidente del Quartiere Navile, Federica Mazzoni e la presidente del Quartiere Cirenaica, Adriana Locascio. A fare gli onori di casa, Susanna Zaccaria, numero uno della Casa delle Donne, e Luca Lorenzini, presidente di Cooperativa Risanamento, proprietaria dell’immobile. "Erano anni che noi cercavamo una sede adatta per spostarci da quella storica in via dell’Oro", spiega la presidente Zaccaria.

Il nuovo spazio, ristrutturato e allestito in tempi record, "doveva avere determinate caratteristiche", perché oltre al servizio di accoglienza in Lis per le donne sorde non doveva avere barriere architettoniche. La sede alla Cirenaica, "dove prima c’era una banca", era perfetta per questi scopi. A metterla a disposizione è stata Risanamento, che nel quartiere ha il fulcro delle sue attività, con "circa 500 appartamenti", dice il presidente Lorenzini, che punta a "tornare in mezzo alle comunità in cui siamo presenti".

"La Casa delle Donne per la comunità bolognese è un servizio pubblico a tutti gli effetti – ricorda il sindaco Matteo Lepore – ma ha plasmato il modo di vedere il tema della violenza, della questione di genere e della cura che ci dobbiamo prendere gli uni degli altri".

Un seme che per il sindaco è germogliato anche "all’interno delle istituzioni" e che con il Piano per l’Uguaglianza si è cercato di portare in tutta l’area metropolitana. Se Bologna è "una città rifugio per tanti", non sempre lo stesso vale per altre zone. Per Lepore serve maggiore consapevolezza: anche se l’attenzione si è alzata dopo tanti femminicidi, come quello di Alessandra Matteuzzi, sono ancora tante le denunce. Segnale che sempre più donne, fidandosi delle forze dell’ordine e delle istituzioni, provano ad affrancarsi da abusi e dalle violenze. L’intento dell’amministrazione, quindi, è quello di "continuare a sostenere i centri anti violenza della rete e continuare ad imparare".

"Qualche decennio fa, un gruppo coraggioso di donne si è inventato la Casa delle Donne – spiega la vicesindaca Clancy – e un modo di contrastare la violenza di genere diverso". "L’identità di Bologna è fatta da iniziative come questa – aggiunge - che nascono dal basso e arrivano a permeare le istituzioni".

Benedetta Dalla Rovere