Non c’è dubbio: Bologna è la città delle storie post-millennials. Il che significa trame con giovani protagonisti, nati preferibilmente dalla seconda parte degli anni Novanta in avanti, e magari studenti universitari. Lo conferma un nuovo film che è stato da poco girato in città con il sostegno della Film Commission regionale e che uscirà nel 2024. Si intitola Scooter, è diretto da Stefano Alpini, già aiuto regista di Andrea Faenza e professore universitario a Pisa, e ha come protagonisti Pippo e Zebra, due amici che hanno trascorso l’adolescenza insieme in una piccola città di provincia, interpretati da Luca Melucci, classe 1998 - attore e modello romano che ha debuttato in Skam Italia - e Madior Fall, classe 1999, attore e modello afroitaliano, residente a Milano, che ha posato e sfilato per Versace, Armani e Dolce & Gabbana, prima di diventare protagonista di Zero su Netflix. L’ultimo giorno di riprese bolognesi, prima di partire per la Val d’Aosta - strategica per la trama del film che porta i ragazzi in Francia per il loro viaggio in scooter - è il mitico negozio Disco d’Oro, dove i due vanno a far rifornimento di musica. E nel quale è stata girata una scena in cui cantano "We are the Mods we are the Mods we are we are we are the Mods", tanto per chiarire subito i riferimenti culturali alternativi, che solo una città come Bologna sa ancora mantenere.
Perché lo scooter non fa riferimento alla famosa canzone dei colli bolognesi, ma a Quadrophenia, con Ace Face Sting, pellicola tratta dall’omonimo album degli Who del 1973. "Questo film è ispirato a un viaggio che ho fatto con un amico negli anni Ottanta, in Lambretta, da Pisa a Barcellona – racconta Alpini –. Un’avventura che ci è rimasta dentro perché ci sono capitate tante cose, e perché avevamo 19 anni. Dovendo adattare questo spunto ai giorni nostri - poiché diventava difficile ambientare la storia nel 1985, per ragioni economiche e produttive - abbiamo inserito una vicenda legata ai migranti".
Il copione vede i due alla fine del primo anno di università. "Zebra si è ambientato e ha dato tutti gli esami – racconta il regista - Pippo invece vive una sua inquietudine, non si è integrato e non ha dato esami, e così chiede all’amico di accompagnarlo in questo viaggio, motivato dall’amore per una ragazza francese conosciuta durante una vacanza". E continua: "Dopo la Val d’Aosta andremo a Lille e Dunkerque, perché là si concentrano tanti migranti in partenza per l’Inghilterra, che i due protagonisti incontreranno mentre cercano di partire". In città le location scelte sono situate soprattutto nella zona universitaria e nel centro, "quello non proprio da cartolina". Entusiasti i due attori: "Ci è piaciuto moltissimo imparare a guidare la Vespa con le marce – raccontano – un tempo era normale, oggi non la conosce nessuno".
Benedetta Cucci