Bologna, 12 gennaio 2024 – Pronto soccorso congestionati da Natale fino a oggi. Ambulatori e Cau pieni di pazienti che aspettano di essere visitati. È questa la situazione che si trovano ad affrontare – in tutte le province dall’Emilia-Romagna – i pazienti colpiti dall’influenza, che quest’anno si fa sentire molto di più rispetto a un semplice malanno di stagione.
A farne le spese, nel corso delle Feste ma anche all’inizio dell’anno nuovo, sono state intere categorie professionali.
In provincia di Modena, ad esempio, sono state soppresse alcune corse dei bus che coprono il trasporto pubblico locale, pare per la mancanza di autisti, costretti a letto da febbre alta e difficoltà respiratorie.
Ma non è l’unico caso: l’influenza ha colpito duramente tra il personale dei servizi pubblici, di uffici e aziende, letteralmente decimati dal virus. E c’è l’incognita della riapertura delle scuole dopo le vacanze.
Le conseguenze, alle volte, allarmanti. Sono in aumento, infatti, i casi gravi.
Quelli segnalati in Emilia-Romagna, fa sapere il centro di monitoraggio della Regione, sono 54, in netta progressione rispetto ai 32 causati fino a pochi giorni fa dall’influenza A del tipo H1N1. Alcuni pazienti più fragili, finiti in ospedale anche nei reparti di terapia intensiva, non erano vaccinati. Tra loro, 47 persone avevano patologie pregresse che li rendevano più cagionevoli e ben 38 non si sono vaccinati nell’ultimo anno. Si tratta dell’81% dei casi, percentuale molto significativa.
I casi più gravi si concentrano soprattutto nell’Ausl Romagna, dove se ne contano 10. A Bologna i pazienti ricoverati in condizioni serie sono 7, tra cui alcuni in terapia intensiva, a Parma e a Modena 8, a Ferrara 9.
Fino ad oggi sono stati confermati tre decessi, tutti con patologie predisponenti: due di loro non erano vaccinati. In tutta l’Emilia-Romagna sono 892.620 le persone che hanno deciso di seguire la profilassi antinfluenzale, in calo del 3-4% rispetto all’anno scorso. "Abbastanza per avere alcune miglia di persone non coperte e che poi possono andare in ospedale", sottolinea Paolo Pandolfi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica della Ausl di Bologna. Il picco del virus, che si è manifestato tra la fine del 2023 e l’inizio 2024 pare però superato, spiega Pandolfi, "con una tendenza della diminuzione del tasso di incidenza anche a livello regionale si passa a livelli di intensità alta e non molto alta com’era nell’ultima settimana di dicembre".
Resta da capire quanto inciderà il ritorno in classe di migliaia di alunni in tutta la regione. "Il virus circola molto tra i bambini – spiega Pandolfi – e bisogna vedere se il ritorno alla vita comunitaria può aumentare il rischio di un incremento del tasso di incidenza. Dopo la pandemia l’attenzione delle persone all’uso degli strumenti preventivi di profilassi è un po’ scemata, ma in realtà è un errore". L’invito è quindi a vaccinarsi anche nel mese di gennaio "perché c’è ancora tempo" e ad "utilizzare la mascherina quando si sta male o si è vicini a qualcuno che sta male, anche a casa".