BENEDETTA CUCCI
Cronaca

In 130mila al Cinema Ritrovato. Grandi registi e piccole perle

L’edizione si chiude con numeri da boom: 500 film in otto sale e tre arene. Il successo del Modernissimo

In 130mila al Cinema Ritrovato. Grandi registi e piccole perle

In 130mila al Cinema Ritrovato. Grandi registi e piccole perle

"È stata un’edizione eccezionale". Ecco il commento che arriva dalla Cineteca all’indomani della chiusura del festival Il Cinema Ritrovato (domenica sera con Babylon di Damien Chazelle e la premiazione dei circa 300 volontari che hanno reso la kermesse fluida e puntuale), 130.000 spettatori in 9 giorni per circa 500 film soprattutto del secolo scorso, proiettati in 8 sale e 3 arene all’aperto sempre sull’orlo del sold out, prese d’assalto da oltre 5.700 accreditati (700 in più rispetto allo scorso anno) da 72 Paesi nel mondo. E se ancora si pensa che il binomio sala+estate sia demodé, ecco che arriva questa smentita: ma del resto il Cinema Ritrovato, dedicato al restauro delle pellicole, la maggior parte in bianco e nero, è fantasticamente demodé, e per questo ’di modissima’.

Una sorta di viaggio nel tempo, che quest’anno è diventato ancor più cult grazie al Modernissimo, un richiamo per 12.000 persone già nei giorni che hanno preceduto l’inaugurazione ufficiale del festival, sabato 22 giugno, portando la manifestazione a superare così le 120.000 presenze del 2023. Il tutto arricchito dal debutto della pensilina di Mario Nanni in piazza Re Enzo, che ogni giorno veniva attraversata da migliaia di persone, dirette verso esperienze cinefile uniche (il Napoleon di Abel Gance, 220 minuti di bellezza restaurata è stata tra le visioni più belle) e incontri con i maestri del cinema, da Wim Wenders a Alexander Payne e fino a Damien Chazelle che proprio sabato ha raccontato il suo mondo cinematografico. Il Cinema Ritrovato è diventato una festa della cinefilia senza confini: ai classicissimi restaurati, alle dive come Marlene Dietrich e Deplhine Seyrig, si affiancano opere magistrali e sconosciute dal Giappone, dall’Ucraina, da un Sud del mondo la cui cinematografia è ancora da scoprire.

Scoperte condivise assieme a grandi maestri: oltre ai già citati sono venuti a Bologna Darren Aronofsky, Marco Bellocchio, che ha presentato il documentario che gli ha dedicato Pierre-Henri Gibert ’ ed è stato protagonista di una conversazione con Sergio Castellitto, Costa-Gavras, che ha presentato il documentario Le Siècle de Costa-Gavras di Yannick Kergoat, Volker Schlöndorff per L’angelo azzurro di Joseph von Sternberg e il suo Homo Faber, Stephanie Rothman, regista pioniera che ha presentato i suoi The Working Girls e Group Marriage.