Bologna, 26 aprile 2022 - "Non possono esistere associazioni ’amiche’ e associazioni di serie B. I parametri devono unicamente essere la premialità legata al lavoro svolto e al rispetto delle regole. Ma, tristemente, fin troppe volte in città abbiamo visto accadere cose ben differenti...". L’affondo è di Giulio Venturi, consigliere e portavoce della Lega, in vista del grande valzer dei bandi per affitti e concessioni degli immobili comunali. Si tratta di decine di spazi, 67 già in scadenza o prossimi a scadere entro l’anno; almeno una cinquantina, invece, quelli che spostano l’orizzonte al 2023 e diverse decine nell’arco dei prossimi anni (è quanto risulta da un’interrogazione di Fratelli d’Italia in merito alla situazione al 31 dicembre 2021).
Da qui, la preoccupazione delle opposizioni che temono "la vittoria dei soliti noti", come ha ricordato anche lunedì il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Sassone.
Invoca trasparenza anche Nicola Stanzani, consigliere di Forza Italia: "Bandi e aste rischiano di non essere abbastanza trasparenti. E poi si dovrebbe superare la logica delle gare d’appalto a tutti i costi: la legge oggi offre altre strade ai Comuni. L’amministrazione, quindi, giochi finalmente a carte scoperte: solo così si possono evitare bluff...". Obiettivo dell’azzurro: partire dalla sussidiarietà circolare "che non dev’essere solo una delega da sbandierare nei convegni da Lepore e dalla delegata Cristina Ceretti, ma un criterio su cui basarsi anche per le assegnazioni degli immobili del Comune". Come fare, quindi? "Aprire al mondo delle imprese, alla società civile, alle realtà del terzo settore e, in un’ottica di co-programmazione e co-progettazione, assegnare gli immobili a chi mostra le carte migliori: cioè progetti davvero utili e innovativi... Solo così si eviterebbero sospetti sui cosiddetti ’bandi su misura’".
Venturi, in merito ai contratti in rinnovo degli immobili comunali che a breve andranno a bando, indica due elementi da tenere ben presente: "Il primo riguarda i criteri di buona gestione del precedente affittuario, il secondo l’apertura a tutti, senza discriminazione di alcun tipo. Per quanto riguarda il primo punto, mi riferisco al rispetto nei pagamenti dovuti al Comune oltre che gli investimenti per mantenere la propria attività competitiva con conseguente vantaggio di immobili che sono stati migliorati o efficientati nel corso degli anni". Da qui, per l’esponente del Carroccio, dovrebbe "essere riconosciuta una premialità a tali soggetti. Premialità legata al fatto che hanno dato lustro con il proprio operare alla città, evitando che molte aree venissero snaturate. Una casistica che riguarda le botteghe storiche o lo stesso mercato delle Erbe di cui si è parlato recentemente su il Resto del Carlino o di altri mercati rionali come Piazza Aldrovandi, che vanno assolutamente preservati".
Il secondo punto riguarda invece "una competizione aperta a tutti coloro che abbiano i requisiti, in maniera trasparente pur aggiornando i valori di mercato che negli anni si sono modificati e devono essere attualizzati tenendo presente le difficoltà economiche a cui tutti stiamo assistendo".