REDAZIONE BOLOGNA

Imam Zulfiqar Khan sfida l'espulsione: udienza al Tar del Lazio l'8 aprile

L'imam pakistano contesta l'espulsione per motivi di sicurezza. Il Tar del Lazio deciderà nel merito ad aprile.

I sermoni dell’imam Khan venivano condivisi sulle pagine social del centro islamico

I sermoni dell’imam Khan venivano condivisi sulle pagine social del centro islamico

Sarà deciso direttamente nel merito dal Tar del Lazio, con udienza pubblica fissata per l’8 aprile prossimo, il ricorso amministrativo con cui Zulfiqar Khan, l’imam pakistano del centro islamico Iqraa di via Jacopo di Paolo, in Bolognina, espulso dall’Italia con un decreto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi lo scorso ottobre, contesta la legittimità del provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato.

A fissare la data dell’udienza sono stati, con un’ordinanza, sono stati gli stessi giudici amministrativi. Nel provvedimento del ministero dell’Interno si sottolineava, tra le altre cose, che l’imam aveva manifestato una visione integralista del concetto di jihad, esaltando anche il martirio e l’operato dei mujahidin nel conflitto israeliano-palestinese e rivendicando il sostegno ad Hamas. Commentando l’ordinanza del Tar, il legale di Khan, l’avvocato Francesco Murru, si dichiara "più che soddisfatto dalla decisione emessa dal Tar del Lazio relativa alle esigenze cautelari dell’imam Khan. La pronuncia dei giudici amministrativi romani, infatti, ha riconosciuto l’esigenza e l’interesse del rappresentante religioso islamico. Siamo fiduciosi – continua – per il proseguo della causa, anche perché le difese finora presentate sono tutte teorie basate su supposizioni e non corroborate da alcuna prova".

La vicenda dell’imam Khan finì sotto la lente delle cronache a giugno, quando i suoi sermoni dal tenore antisemita e anti-israeliano, conditi da plausi a organizzazioni terroristiche come Hamas ed Hezbollah ("Quel castigo che stiamo aspettando viene da parte di Allah, con le mani di Hamas e Hezbollah", diceva al suo pubblico) furono portati all’attenzione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi tramite un’interrogazione presentata in Senato dal senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei e alla camera dalla deputata Sara Kelany, sempre di FdI. Ma l’imam era già sotto controllo di Digos e polizia, cui erano giunte diverse segnalazioni circa il tenore dei sermoni dell’imam, che non erano contenuti soltanto nel centro culturale della Bolognina, ma visualizzati da centinaiai di utenti anche sui social, sulle pagine Facebook dell’Iqraa e personale di Khan, dove venivano condivisi per intero, immortalati in lunghi video.

f. o.