Bologna, 21 dicembre 2023 – Il cuore di Ilaria ha smesso di battere, venerdì mattina, tra le 7.30 e le 8.30, ora di New York. La ventottenne bolognese, con il sogno di realizzarsi nel marketing della ristorazione negli Stati Uniti, è stata trovata, senza vita, nel suo letto del Queens. A casa con lei c’era solo il marito, un aspirante chef americano di origine coreana che aveva sposato a maggio scorso e che dormiva sul divano in un’altra stanza. E che – stando a quanto raccontato ai famigliari della moglie e alla polizia – quando ha sentito la sveglia suonare insistentemente senza nessuno che la spegnesse, è andato a controllare. E poi ha chiamato il 911.
Questa è la cronaca che introduce a una tragedia piena di punti ancora da chiarire e che ha come protagonista Ilaria Conti Gallenti, una ragazza "solare, che si mangiava la vita", come l’ha descritta il fratello Gianluca. Lui è rimasto a Bologna. Sua mamma Salustia è volata negli Stati Uniti, per trovare quelle risposte che ancora mancano. Con lei, l’amica storica di Ilaria, Margherita, che in questi giorni terribili la sta aiutando a districarsi, tra le maglie di un dolore immenso, in un mondo diverso e distante. Dove la legge funziona in un altro modo. E dove anche far venire fuori la verità rischia di avere un prezzo salato. Il corpo di Ilaria, subito dichiarata morta dai sanitari del 911 intervenuti nell’appartamento, è stato sottoposto ad autopsia: "Non sono emerse patologie nascoste, eccetto una comune aritmia cardiaca – racconta l’amica Margherita – e gli esami tossicologici non hanno riscontrato nessuna sostanza anomala in circolo. Il caso è stato bollato come ‘morte naturale’. Ma questo è difficile da credere. E servono altri accertamenti, che stiamo facendo eseguire in maniera privata, per chiarire cosa è accaduto davvero".
Perché – premessa necessaria – negli Stati Uniti non funziona come in Italia. Un’indagine su una morte solo ‘sospetta’ non viene aperta d’ufficio, né a fronte di una querela di parte. "Lo stiamo imparando in questi giorni. Servono prove, che stiamo cercando di raccogliere con le sole nostre forze e risorse", spiega ancora la ragazza. Che ha raccolto messaggi degli ultimi periodi, confidenze che le aveva fatto Ilaria, e li ha consegnati alla polizia. Dettagli anche relativi alla sua relazione, in cui non tutti gli amici credevano. Ilaria e il marito si erano conosciuti quando lavoravano insieme a Washington. Lui era voluto tornare a New York e, stando al racconto degli amici, si erano visti poco per un periodo. Poi, a maggio, la scelta di sposarsi e andare a vivere insieme nella Grande Mela. "Ma qui Ilaria era sola e sono iniziati i litigi – spiega Margherita –. Quattro o cinque giorni prima che morisse, Ilaria mi aveva detto che si erano lasciati. Per questo lui dormiva sul divano". Dettagli magari non significativi, ma che la famiglia ha comunque voluto condividere con la polizia newyorkese, così come gli ultimi contatti tenuti da Ilaria prima di morire: "Quella mattina, alle 7.15 Ilaria ha condiviso un reel con la mamma. Un quarto d’ora dopo, ha scritto a un’amica, per vedersi in giornata", ricorda Margherita. Un’ora dopo, la ventottenne era morta.
“Vogliamo solo che emerga la verità", dice la ragazza, che assieme agli amici ha avviato una raccolta fondi: "Servirà per far tornare la salma a Bologna... Abbiamo stimato almeno 20mila euro di spesa. Quello che avanza, lo useremo per le indagini".