Fa discutere a Savigno l’opera su muro realizzata pochi giorni fa da Flavio Favelli su due pareti esterne della casa Casellina: l’edificio che affaccia sul parco della Casellina, l’arena verde all’ingresso del paesino dell’alta Valsamoggia dove si svolge la Fiera di San Matteo e dove fino ad una decina di anni fa si svolgeva il palio con corsa dei cavalli.
L’edificio, disabitato da molti anni e piuttosto malmesso, è di proprietà della Fondazione Asilo San Gaetano, che da poche settimane l’ha messo in vendita per fare fronte alle spese del personale della scuola materna di cui ha appena comunicato la chiusura a partire dal prossimo autunno. Favelli, artista bolognese che vive e opera a Savigno, a luglio, a sue spese e con l’autorizzazione della proprietà, sulla facciata e sulla parete esposta al viale principale, con la tecnica dello stencil ha realizzato un intervento pittorico intitolato ‘Oltremare’ che consiste di una ventina di copertine di passaporti ingrandite e riprodotte nelle linee principali una accanto all’altra come in un gigantesco patchwork.
"Le ho scelte fra quelle che rappresentano i paesi più lontani da tutti i punti di vista. Paesi difficili, reietti, ma anche esotici e sconosciuti. E’ il progetto definitivo che ho realizzato lo scorso anno al museo Mudec di Milano. Come artista lavoro da circa 25 anni e da una decina eseguo pitture su muro. Ma non è ‘street art’, che è una pratica troppo letterale e illustrativa che accontenta tutti per la sua semplicità, l’arte deve avere dei significati articolati, senza nessuna preoccupazione morale, come invece hanno gli street artist", ha risposto con serenità Favelli agli interrogativi suscitati dal suo lavoro prima di tutto tra i savignesi. L’artista ha appena inaugurato una mostra a Cortina e fra le tante esposizioni nel 2016 vide la sua opera ‘Gli Angeli degli Eroi’ esposta temporaneamente all’Altare della Patria su richiesta della Presidenza della Repubblica nella ricorrenza del 4 novembre.
Nella periferia di Savigno, in un capannone, accumula materiali di ogni tipo: stoffe, lattine, cancelli, finestre in alluminio, cornici, ceramiche che rappresentano il suo alfabeto, la sua tavolozza, con la quale realizza opere presenti ormai in tutto il mondo. Ha un atelier a Bologna e sta preparando la sua casa d’artista a Montepastore. E non ha problemi a pensare che questa opera, su un rustico in vendita per circa 120mila euro, è destinata ad essere demolita. "Ho accettato che in caso della, probabile, inevitabile demolizione non avrò nulla da rivendicare. Mi va bene così", dice rinviando alla presentazione pubblica che si svolgerà in occasione delle Festività settembrine col patrocinio della Fondazione Rocca dei Bentivoglio.
Gabriele Mignardi