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Da sinistra, Daniele Ravaglia, Roberta Frisoni, Mattia Santori e Patrik Romano
Un 2024 con segno positivo per il turismo bolognese. Ma non si parli di overtourism, narrazione definita dagli addetti ai lavori "una parola vuota", visto che gli arrivi e i pernottamenti crescono sotto le Torri, ma pure in provincia. Da gennaio a dicembre – riporta la Fondazione Bologna Welcome – i turisti in città sono stati 1.836.216, più 6,4% sul 2023, con 4.098.212 pernottamenti, in crescita del 13,3%. Trend analogo nella città metropolitana con 2.611.367 arrivi e 5.807.269 presenze, segnando rispettivamente un +6 per cento e un +10,3 per cento.
Ma il vero boom è quello dei viaggiatori internazionali che superano quelli interni attestandosi al 55% a Bologna e il 48% in provincia. A guidare la classifica delle provenienze Germania e Stati Uniti, seguono Spagna, Regno Unito e Francia. In lieve crescita il tasso di occupazione alberghiera che passa dal 76% del 2023 al 77% del 2024.
Dati positivi anche nel periodo estivo – giugno/luglio – con hotel occupati al 78%. Lieve flessione, invece, a dicembre dove la percentuale è scesa al 60% (di poco inferiore a quella del 2023). Oltre ai grandi eventi sportivi, come la Coppa Davis e il Tour de France, il bilancio dell’anno passato vede una robusta offerta culturale, turistica e sportiva. Stando ai dati di Sociometrica, sul 2023, "Bologna risulta all’undicesimo posto nel ranking dei primi 500 comuni per ricchezza turistica. Parliamo di oltre 1 miliardo di euro d’indotto nel 2023: siamo una città accogliente", quantifica Daniele Ravaglia, presidente della Fondazione Bologna Welcome.
Considerando gli eventi 2025 con il ritorno del Gran Premio di Formula 1, i campionati di basket femminile al PalaDozza, le Final Eight della Coppa Davis, oltre ai percorsi religiosi nelle principali chiese della città in vista del Giubileo, si prevedono flussi in linea con quelli del 2024, confermano il ‘delegato’ del Comune al Turismo, Mattia Santori, e il direttore generale di Bologna Welcome Patrik Romano. L’assessora regionale al Turismo Roberta Frisoni ha parlato della necessità di "puntare di più sulla destagionalizzazione del turismo. A Bologna l’aumento dei viaggiatori internazionali ha avuto un impatto per tutta la città, ma la crescita del turismo ha riguardato tutta la regione. Il nostro obiettivo? Che si visiti il nostro territorio tutto l’anno". Una tendenza che pare confermata dai dati 2024, mentre "la permanenza media in città dei turisti nel 2024 è stata di tre giorni", ha precisato Romano.
Santori ha ricordato i numeri record della tassa di soggiorno (oltre 16 milioni, tre in più rispetto al 2023), togliendosi qualche sassolino: "Non siamo né il mortadellificio descritto ad agosto, né il deserto dei tartari raccontato a dicembre dagli albergatori", ricordando che l’80% del gettito dell’imposta è destinata al comparto culturale. Bene i dati in Appennino, mentre sotto le Torri si confermano come destinazioni top la Torre dell’Orologio (il cui biglietto comprende la visita alle Collezioni comunali d’arte), la visita guidata a Casa Dalla e il tour a piedi in centro (Discover Bologna).
Non ci sono certezze, invece, sulla data di riapertura della Torre degli Asinelli mentre sono ottimi i risultati del museo della storia di Palazzo Pepoli in via Castiglione. Riaperto e gestito da Bologna Welcome, ha registrato 6mila visitatori solo a dicembre. Il restyling, invece, che prevede il trasloco del museo Morandi, "attenderà due anni", fa sapere Ravaglia.