È uno ‘sporcarsi le mani’ simbolico, naturalmente, quello del fare la sfoglia. Ma del resto, nella nostra regione, è quello che ha alimentato da sempre una celebrità gastronomica riconosciuta in tutto il mondo. Che parte dal tortellino e si declina in chili di farina e uova. L’atto-manifesto, che ha richiamato varie persone – tra cui Roberta Capua e Paolo Cevoli tra gli ambasciatori baciati dalla notorietà spettacolare con le mani in pasta – alla Portici Academy-Scuola di cucina appena lanciata. Dopo un fermo di due anni a causa del Covid, ha registrato anche le parole del presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha voluto ricordare quello che rende ricca e attraente l’Emilia Romagna, in procinto di tornare allo splendore del passato, con la pandemia in ritirata (si spera). "Dopo l’Expo di Milano – ha detto – al pari della Motor Valley, della Food Valley ne abbiamo fatto un brand turistico. Da sette anni si arriva qui da tutto il mondo per visitare luoghi del cibo, una cantina, un acetificio, un caseificio, un salumificio… poi c’è la pasta della regione che non ha eguali nel mondo". Ha ricordato infine il primato in Europa, dei prodotti Igp e Dop: 44 non c’è li ha nessuno, con un fatturato di tre miliardi annui che arrivano a tre e mezzo se si aggiungono i vini.
"L’Emilia Romagna è terra ospitale per il turismo – chiosa Bonaccini – ma anche d’accoglienza, e abbiamo dato disponibilità ad accogliere tutti i profughi che arriveranno dall’Ucraina, sperando che la guerra cessi".
Protagonista di questa serata voluta da ‘I Portici’, per dare un segno di ripartenza e anche di riqualificazione di quella via Zamboni sempre sotto i riflettori per fatti negativi, anche un piccolo cuoco talentuoso come Noah Bastiani, impegnato a chiudere tortelloni con una cura adulta sorprendente: e chissà, diventerà magari il prossimo Master Chef. Lui all’Academy, sorta all’ultimo piano di Palazzo Bega, da cui si gode la vista privilegiata su centro storico e Due Torri mentre si impara a tirare la soglia, certo non sfigurerebbe. Fa più fatica, certamente, un attore come Paolo Cevoli, che ricorda come, cresciuto nell’hotel con ristorante dei suoi in Riviera, sia diventato più bravo come cameriere (seguendo le orme del padre) che come cuoco: in cucina stava sua madre.
L’assessora al Commercio Luisa Guidone e il presidente del Centergross Piero Scandellari, hanno poi aggiunto le loro considerazioni. Dal Comune, prossimamente, dovrebbe giungere un progetto che riguarderà il mondo bolognese della ristorazione e verrà presentato a tutti gli addetti ai lavori. Il Centergross, invece, vuole unirsi alla cordata delle eccellenze turistiche, rilanciando ancor di più il settore moda e farlo conoscere in tutto il mondo.
Benedetta Cucci