
Il talento di Giacomo Abbruzzese si mette in gioco con ’Disco Boy’
Una candidatura al César nel 2022 per ’America’, premio del pubblico nel 2017 al Biografilm per ’Fame’, miglior corto ai Nastri d’Argento nel 2013 per ’Fireworks’ e adesso ’Disco Boy’, unico film italiano in concorso a Berlino per l’Orso d’Oro e in proiezione domani. Giacomo Abbruzzese è un talento di nascita tarantina, ma di formazione bolognese, perché è all’ombra delle Due Torri, proprio al Dams, che il regista quarantenne ha studiato. E negli anni di università una delle sue grandi passioni era andare al festival Officinema della Cineteca, regno dei nuovi esordi cinematografici che si realizzano nelle principali scuole di cinema europee, per cercare la scuola più adatta per il suo percorso. Ma poi ha anche iniziato a partecipare al festival ed è per questo, che, al pari di tanti altri talenti, anche Abbruzzese si può consideare uno dei tanti ’figli’ di Anna Di Martino, la mitica direttrice di Visioni Italiane (già Officinema), il cui sguardo sul cinema degli esordi è stato fondamentale per molti celebri colleghi di Abbruzzese quali Gianni Zanasi, Matteo Garrone, Daniele Gaglianone, Pietro Marcello, che sono poi passati al lungometraggio.
Per Abbruzzese è andata proprio così, nel 2013 ha partecipato con ’Fireworks’ del 2011, sull’Italsider di Taranto, in cui immaginava che la notte di Capodanno, tra i fuochi d’artificio, un gruppo internazionale di ecologisti decide di far saltare in aria l’intero impianto; nel 2015 torna con ’Stella Maris’, che narra di un piccolo paese dell’Italia meridionale, dove, in occasione di una festa popolare, gli abitanti si riuniscono sulla spiaggia in attesa della Stella Maris. Poi nel 2019 presenta in anteprima al Biografilm ’America’, bellissimo documentario sul valore degli affetti e la ricerca di radici (di suo nonno in America) che ad un certo punto si spezzano. Eccolo infine alla Berlinale domani, il ‘fu’ giovane regista, che trovò la scuola ideale per lui e la sua crescita artistica nella Fresnoy e che adesso presenta ’Disco Boy’, il suo primo lungometraggio, storia di un giovane bielorusso in fuga da un passato che deve seppellire e che lo porterà a stipulare una sorta di patto faustiano. Va a Berlino da Bologna con proiezione il 20 febbraio, anche ’Le proprietà dei metalli’ di Antonio Bigini, nella sezione Generation.
Benedetta Cucci