
Proprio alla fine della cavalcata, La Fanciulla del west ha perso la voce. O meglio, l’ha persa – per colpa...
Proprio alla fine della cavalcata, La Fanciulla del west ha perso la voce. O meglio, l’ha persa – per colpa di una faringite –, il soprano danese Ann Petersen, che giovedì ha comunque preso parte da protagonista alla recita conclusiva dell’opera di Giacomo Puccini al Comunale Nouveau di Bologna. Un Puccini inconsueto, un’opera complessa, con pochissime arie e passaggi declamati, riproposta dalla regia di Paul Curran e affidata alla bacchetta di Riccardo Frezza e all’Orchestra del Teatro Comunale.
Dopo il successo della prima di stagione, una settimana fa, proprio nell’ultima replica, un’artista d’esperienza come Petersen non è riuscita a sostenere a piena voce la parte dell’eroina Minnie: era infatti già molto difficile udire le parole dalle prime file della platea. Uno speaker aveva avvisato il pubblico della situazione prima che si alzasse il sipario, ma, quando si è capito che la cantante riusciva solo ad accennare le note, dalle poltroncine si sono levate le prime proteste. Non sono mancati i "rimborsateci". Un momento di confusione che ha portato all’intervento, fra il primo e il secondo atto, del sovrintendente Fulvio Macciardi. E, cosa non così consueta, ha proposto agli spettatori– sia a quelli che avrebbero poi lasciato la sala che a quelli rimasti fino alla fine – di chiedere un rimborso. "Più che all’incasso, ci tengo a coltivare il pubblico, ma abbiamo comunque lasciato la possibilità di vedere lo spettacolo nella sua interezza", spiega Macciardi.
"Sapevamo che Petersen non stava bene– racconta –, ma nella replica precedente era riuscita a cantare e ci aveva dato la disponibilità per giovedì: la situazione effettiva, però, a volte si scopre solo sul momento. La storia della lirica è piena di episodi simili". C’erano altre strade da percorrere? Da un lato l’annullamento dello spettacolo. "Però– continua il sovrintendente –, così a ridosso dell’inizio sarebbe stato un problema per chi ormai si era messo in viaggio verso il teatro". L’altra strada, quella di cercare un’altra interprete. "Ci abbiamo provato, ma saranno una decina le artiste al mondo in grado di fare la parte di Minnie e non siamo riusciti a trovare una sostituta in giornata. Questa è una parte difficile, impattante". Impossibile anche pensare alla protagonista del primo cast, Carmen Giannattasio, che aveva cantato venti ore prima ("è un ruolo così faticoso che nessun soprano al mondo accetterebbe di cantarlo due sere di fila").
E così lo spettacolo è andato in scena, pur con momenti di protesta. "Circa una quarantina di persone (su 750) – conclude Macciardi– alla fine hanno lasciato arrabbiati la sala e ad ora sono arrivate pochissime richieste di rimborsi. Va detto che sul palco si è creata molta solidarietà nei confronti del soprano, che con professionalità è rimasta. E alla fine è uscita accompagnata dal direttore a prendere gli applausi". Ovazioni anche per orchestra e interpreti maschili: il tenore Amadi Lagha e il baritono Gustavo Castillo.
Letizia Gamberini