Il soldato e la sua salvatrice. L’abbraccio tra i figli 80 anni dopo: "Così Bianca curò mio padre"

Jack, sudafricano, si nascose in un casolare di Savignano dopo la battaglia di Monte Salvaro. Lei aveva appena perso un figlio, ucciso dai tedeschi. "Entrambi parlavano poco di quei giorni".

L'abbraccio tra Paul McNaughton e Silvana Nanni: i figli di Jack e Bianca

L'abbraccio tra Paul McNaughton e Silvana Nanni: i figli di Jack e Bianca

GRIZZANA MORANDI (Bologna)

Un abbraccio intenso, atteso per 80 anni. C’è stato ieri a Savignano l’incontro tra Paul McNaughton e Silvana Nanni, i figli di Jack e Bianca, i cui destini si incrociarono per caso sotto il fuoco battente della guerra. Il tenente sudafricano Jack McNaughton fu accolto e curato da Bianca Nanni nell’autunno del ‘44, stremato dalla battaglia di Monte Salvaro in cui le truppe alleate ebbero la meglio.

La delegazione sudafricana è composta da ben cinque membri della famiglia McNaughton: Paul, il figlio, poi i nipoti Xavier, Alexis Cameron, le loro mogli e il pronipote del tenente. Sono passati ottant’anni, ma la riconoscenza reciproca è palpabile ed esplode nell’abbraccio che Paul e Silvana si scambiano fra gli applausi. I muri sono gli stessi in cui si conobbero Jack, sfibrato dalla febbre, e Bianca, una donna provata dal destino che gli aveva portato via il figlio Edoardo, vittima dell’eccidio tedesco del 30 settembre 1944. Dopo aver scoperto i sudafricani nel fienile, intenti a divorare alcuni polli crudi, la donna non esitò ad accogliere il malato in una stanza della casa. Ieri la delegazione, circondata dai membri della famiglia Nanni, ha visitato la casa stanza per stanza, fra mille domande e curiosità reciproche. Di fronte alla testata del letto dove Jack giacque malato, riaffiora la commozione dei presenti. Tornati in giardino, l’atmosfera si fa più distesa, grazie al rinfresco allestito dalla famiglia Nanni. Angelo, nipote di Bianca, cresciuto dalla nonna dopo la prematura morte della madre, rivela: "Bianca per me è stata una seconda mamma, della guerra non parlava mai. L’unica cosa che dimostrava era l’ostilità verso i tedeschi. Questo clima era così forte in famiglia che io, la prima volta che andai al mare, mi azzuffai con un bambino tedesco. La nonna è mancata nel 1993 e solo verso la fine fece qualche allusione ai sudafricani".

Molto sentita la partecipazione di Paul McNaughton, che racconta: "Mio padre, dopo la guerra, ha gestito una fattoria ed è mancato nel 1987. Parlava poco della guerra ma più tardi, nelle lunghe serate invernali, i suoi racconti emersero e con loro la generosa figura di Bianca". Paul racconta con delicatezza un particolare inedito: "Non furono solo gli animali a nutrire Jack ma persino la stessa Bianca, donando a mio padre un po’ del suo latte materno". Fra i presenti Franco Rubini, sindaco di Grizzana, Graziella Leoni e Cesare Calisti, entrambi ex primi cittadini. Calisti rivela: "Oggi da qui porteremo via due pietre del casolare su cui gli scalpellini de La Scola incideranno i nomi di Jack e Bianca che diventeranno parte del futuro memoriale. Non vogliamo che la loro storia vada perduta".

Fabio Marchioni