di Federica Orlandi
Il sindaco Marco Masinara si è precipitato sul posto non appena ha potuto. La sua polizia locale l’ha avvertito attorno alle 15.30, quando cioè è riuscita ad accertare la gravità di quanto era successo. Un’esplosione alla centrale idroelettrica di Bargi, a Camugnano. Il primo bilancio è di tre morti, cinque feriti e quattro dispersi.
"È una centrale storica, sul territorio da 50 anni – dice Masinara, che ha proclamato per oggi il lutto cittadino –. Mai a memoria d’uomo c’erano stati incidenti tanto gravi, qui. Nella centrale lavorano decine di persone e, almeno in passato, quasi tutti erano del posto. Ha dato tanto lavoro ai locali, tantissime famiglie di dipendenti abitano qui. C’è un forte legame affettivo tra la centrale e il territorio, insomma".
Anche uno dei feriti poi ricoverati in ospedale, a quanto si apprende, è un uomo del posto. Gli altri sono dipendenti di tre ditte esterne, non di Enel e neppure bolognesi, in centrale per dei lavori.
"Si tratta di ditte esterne, non del territorio bolognese, e altamente specializzate", chiarisce il sindaco. Che aggiunge: "È una tragedia per la nostra comunità e per ciascuno di noi. Un incidente gravissimo, un incidente sul lavoro terribile".
Masinara, senza mai allontanarsi dal posto, intanto coordina e organizza con i dipendenti del ’Coc’ (Centro operativo comunale) e la protezione civile anche il punto ristoro per i soccorritori - una ventina le squadre di vigili del fuoco intervenute, compresi i 4 sommozzatori, ma in totale è intervenuto poco meno di un centinaio di persone - che per ore e ore hanno continuato incessantemente le operazioni per estrarre dal piano allagato i lavoratori dispersi.
""Pare che ci sia stato il crollo di un solaio – conclude – e i soccorsi sono difficili poiché è entrata molta acqua all’interno dell’ottavo piano interrato".
"Si è trattato di un’esplosione mai vista, lo hanno confermato anche alcuni dei soccorritori stessi, benché siano persone di esperienza – commenta sconsolato il sindaco di Castel di Casio, Marco Aldrovandi, pure intervenuto sul posto –. L’intervento è particolarmente complicato perché il piano in cui sono intrappolati gli operatori è completamente allagato, raggiungerli è difficilissimo.".
Davanti alla centrale per tutto il pomeriggio resta anche l’omologo di Castiglione dei Pepoli, Maurizio Fabbri: "Siamo intervenuti in supporto al Comune di Camugnano per sostenere i soccorritori. Vediamo un via vai continuo, si calano con le bombole di ossigeno. Siamo nel piazzale della centrale ma non ci fanno chiaramente entrare. Credo che questa sia una tragedia italiana – spiega il primo cittadino che è anche presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese –. Una tragedia di queste proporzioni è un inferno. Poi anche la dinamica, per quanto finora ricostruito, ci lascia molto scossi. La difficoltà nel trovare i dispersi sta peggiorando la situazione".
Fabbri conclude con una riflessione amara, di certo condivisa dai suoi concittadini : "Per noi dell’Appennino in cui questi laghi sono un po’ un simbolo, questa tragedia rimarrà per sempre. Sarà parte della nostra storia".