PAOLO ROSATO
Cronaca

Il sindaco candida le torri: "Patrimonio Unesco". Garisenda a rischio, l’affondo del ministro

Sangiuliano al Comune: "Immagino fosse monitorata da tempo, perché non si è posto il problema prima? I fatti sono evidenti". E sui fondi: "Dal Mic 5 milioni, città e Regione ne mettano altrettanti".

Il sindaco candida le torri: "Patrimonio Unesco". Garisenda a rischio, l’affondo del ministro

Il sindaco candida le torri: "Patrimonio Unesco". Garisenda a rischio, l’affondo del ministro

C’è da fare di tutto per salvare la torre della Garisenda. Lo sa il sindaco Matteo Lepore tanto che ieri, a margine della Strabologna, il primo cittadino del capoluogo di regione ha lanciato una nuova suggestione. "Ho scritto al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e all’Unesco per chiedere di includere le due torri nel patrimonio dell’umanità – ha dichiarato il sindaco del Pd –. Si potrebbe allargare il sito già dichiarato meritevole di tutela, i nostri portici". Sullo sfondo c’è il problema noto: la Garisenda è malata. La torre più bassa (l’altra, gli Asinelli, starà chiusa suo malgrado ancora alcuni mesi in attesa che inizi il restauro della sorella pendente), secondo le ultime rilevazioni dei sensori e le ultime analisi dei tecnici, ha il basamento in selenite che si sta ammalorando. Serve una messa in sicurezza importante e il Comune ha provveduto a chiudere "per anni" l’area sotto le torri. Ora occorreranno pazienza e fondi per supportare il restauro. In questa seconda chiave si muove, anche, la richiesta di Lepore.

"La torre – ha detto il sindaco ieri mattina – verrà restaurata e messa in sicurezza per i prossimi secoli. La mia proposta è quindi quella di candidare le due torri come patrimonio dell’umanità Unesco. Abbiamo già i portici riconosciuti come patrimonio, vorremmo allargare il sito. Questo significa che il progetto del restauro dovrà essere all’altezza con un comitato internazionale e l’aiuto di tutto il Paese e di tutto il mondo per restituire alla collettività questo bene così prezioso per i bolognesi e non solo. Credo che si tratti anche di una grande operazione culturale – ha aggiunto il primo cittadino –, perché il simbolo della nostra città lo merita. Significherebbe, ripeto, avere un piano di salvaguardia riconosciuto a livello internazionale, una grande attenzione e la possibilità di raccogliere fondi. Una bella occasione per stringerci attorno alle due torri".

Insomma, Palazzo d’Accursio chiama Parigi. Ma la strada per un ritocco al dossier dei portici non è semplicissima. Sul punto è intervenuto proprio il ministro Gennaro Sangiuliano, interpellato direttamente da Lepore. E Sangiuliano, parlando con il Carlino, ha anche risposto sui presunti ritardi del Comune nell’affrontare i dolori della Garisenda. "Non mi interessa fare polemiche, però i fatti sono evidenti nella loro successione logica – dichiara il ministro –. Immagino che le torri fossero monitorate da tempo. Perché non si è posto il problema prima? Ma ripeto, ora lavoriamo a tutti i livelli per metterla in assoluta sicurezza". Poi l’Unesco. "È una possibilità di cui già mi hanno parlato due amici bolognesi: il viceministro Galeazzo Bignami e la sottosegretaria Lucia Borgonzoni. Ho risposto al sindaco Lepore, con il quale voglio avere corretti e costruttivi rapporti istituzionali nell’interesse della città – ha continuato il ministro –, di essere in linea di massima favorevole, anzi dico: sarebbe bello. Tuttavia, la vicenda va studiata con cura, tenendo conto dei target Unesco. Al ministero abbiamo un ufficio di eccellenti funzionari che si occupa di questo. I tempi li detta l’Unesco, con le sue regole e i suoi meccanismi, non noi. Lavoreremo anche per Bologna con serietà e determinazione".

Infine, il nodo del reperimento dei fondi, anche quello affatto banale. "Quando la politica è seria su certe cose si affida ai tecnici, devono essere loro a dirci cosa va fatto e a disegnare l’intervento sulla base di dati strutturali. Per questo ho investito della vicenda il dottor Luigi La Rocca, direttore generale del Patrimonio – ha specificato inoltre Sangiuliano –. Quanto alle risorse, siamo pronti a fare il nostro sforzo, se ai cinque milioni che può mettere il MiC ne aggiungiamo cinque del Comune e cinque della Regione, siamo ad un buon punto di partenza".

Sul tema della Garisenda è tornata a esprimersi anche Lucia Borgonzoni (Lega), sottosegretaria bolognese alla Cultura, che per prima si era attivata per reperire 5 milioni di euro per salvare la Torre. "La tutela Unesco non è una cosa che si fa dall’oggi al domani – ha ricordato ancora Borgonzoni –, serve un iter non banale. Chiederemo ai nostri uffici tecnici del ministero se sarà possibile allargare la tutela, essendoci già quella per i portici. Abbiamo già fatto un grande lavoro come ministero della Cultura per i portici, vedremo cosa si potrà fare per le torri, la nostra assoluta priorità è quella di metterle in sicurezza al più presto". Infine Vittorio Sgarbi. "L’Unesco? Non cambia nulla. Piuttosto – ha dichiarato il sottosegretario alla Cultura –, ho proposto che l’intervento dello Stato sia innalzato a 10 milioni di euro. Con la garanzia dei progettisti di un intervento non troppo lungo e non frazionato".