Il segretario del trionfo dem: "Non governeremo da soli"

Tosiani e i 27 seggi su 50 in consiglio regionale: riconosciuta la qualità del progetto "Alluvione boomerang per la destra. Modena e Reggio meglio di Bologna? Sono tutte vittorie".

Il segretario del trionfo dem: "Non governeremo da soli"

Luigi Tosiani, segretario regionale Pd

"Quello del Pd è un risultato eccezionale, ma l’approccio al governo regionale non sarà certo quello dell’autosufficienza". Così Luigi Tosiani, segretario del Pd dell’Emilia-Romagna, commenta il ’day after’ delle elezioni che ha visto i dem (al 43 per cento) ottenere 27 scranni (più quello del presidente de Pascale) su 50 in Assemblea legislativa: la maggioranza assoluta.

Tosiani, il Pd vola e de Pascale è governatore con larghissimo vantaggio. Se l’aspettava?

"I cittadini hanno riconosciuto l’alta qualità del progetto politico di centrosinistra. La nostra ossessione era mettere al centro i territori, parlando dei temi della nostra terra: visto il risultato, ce l’abbiamo fatta".

La coalizione larga ha funzionato, ma in termini elettorali ci ha guadagnato soprattutto il Pd...

"In realtà, i risultati dimostrano che il Pd ha tratto beneficio senza danneggiare gli alleati: tutti hanno portato il loro contributo alla vittoria. Da segretario, non posso non sottolineare il 43% raggiunto dal Pd in regione, parliamo di 8 punti in più rispetto al 2020 e 5 sulle europee, oltre le nostre più rosee aspettative. E se anche a livello nazionale è più difficile costruire la coalizione, qui, sin dalla scelta del candidato, abbiamo lavorato per unire, sempre. Atteggiamento di cui faremo tesoro per il futuro".

Uno dei dati negativi è quello dell’affluenza al 46,42%. Un campanello d’allarme?

"Questa tornata elettorale si è collocata tra l’astensione traumatica di 10 anni fa (37,71%) e il boom del 2020 (67%), siamo sopra ai risultati delle regionali in Liguria (45,96%) e in Lombardia nel 2023 (41,68%). Non basta, ma forse accorpare gli appuntamenti in un solo giorno, piuttosto che spezzettare con una elezione al mese, avrebbe alzato la soglia di attenzione. Noi, comunque, lavoreremo per convincere sempre più persone ad andare a votare".

La federazione dem di Bologna resta, di poco, sotto a quelle di Modena e Reggio Emilia, a livello percentuale. È un problema?

"Sono tutti risultati altissimi, ogni territorio ha dato un contributo straordinario, anche in province in cui eravamo indietro: essere primo partito a Ferrara, Forlì, Rimini e Parma è una grande soddisfazione. E Bologna è una straordinaria conferma".

Tra cantieri e alluvione, c’era chi temeva un effetto-Bologna sulle elezioni...

"Se questo effetto c’è stato, è stato in positivo. Già nelle amministrative del 2023, la destra aveva cercato di usare la tragedia dell’alluvione come una clava, facendone un elemento di divisione, piuttosto che unire la comunità. Ci hanno riprovato questa volta: ma i cittadini, stanchi di polemiche sterili, hanno scelto di votare gli amministratori che non si sono mai sottratti al confronto, e ci hanno messo la faccia",.

Il toto-nomi della giunta è partito, e c’è anche il suo, accostato alle Infrastrutture: ha voglia di fare l’assessore?

"Il Pd ha supportato de Pascale fin da luglio, era la candidatura giusta e lo ha dimostrato, poi abbiamo dato tutto in campagna elettorale. Saremo al suo fianco nelle scelte che farà, e soprattutto nel governo quotidiano della Regione".

Andrea Bonzi