Il ritorno di Rivolta Gaya: "Stop a tutte le guerre"

La parata per i diritti Lgbtqia+ attraverserà la città sabato a partire dalle 17. Sotto i riflettori di questa settima edizione i conflitti in Palestina e Ucraina.

Il ritorno di Rivolta Gaya: "Stop a tutte le guerre"

Il ritorno di Rivolta Gaya: "Stop a tutte le guerre"

Suoni e colori per i diritti della comunità Lgbtqia+. Settima edizione di Rivolta Gaya, il pride imolese, sabato 29 alle 17. Il corteo, al quale partecipano ogni anno oltre un centinaio di attivisti, partirà come di consueto dalla stazione ferroviaria per attraversare poi il centro storico della città.

"Abbiamo deciso di scendere in piazza per il settimo anno di fila per mostrare ancora il nostro orgoglio queer anche in provincia", spiegano gli organizzatori dell’appuntamento che rappresenta ormai un classico dell’inizio estate imolese.

Tutti in marcia, tra striscioni e musica ad alto volume, per rappresentare le istanze di lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali (il segno + indica tutte quelle identità di genere e orientamenti sessuali non eterosessuali e non binarie che non rientrano nelle lettere dell’acronimo Lgbtqia+).

"Quest’anno scendiamo in piazza anche perché come comunità queer non possiamo restare indifferenti davanti alle ingiustizie atroci che ci circondano – proseguono da Rivolta Gaya –. Vogliamo che il Pride sia un momento per prendere una posizione radicale contro la guerra". Dunque, si alza forte la voce che dice basta con "decenni di occupazione sionista", stop al massacro "che Israele sta compiendo in Palestina con il consenso delle potenze mondiali" e "solidarietà al popolo ucraino sotto attacco dalla Russia di Putin".

E ancora: "Chiediamo un cessate il fuoco immediato in tutte le zone di guerra, senza se e senza ma, affinché ogni popolo sia libero di autodeterminarsi. Allo stesso modo, prendiamo posizione contro le politiche di questo governo che, in continuità con quelli precedenti, ci attacca sotto ogni fronte, dal diritto all’aborto all’accesso agli ormoni per le persone trans, dalla messa in discussione delle famiglie omogenitoriali all’attacco continuo alle nostre esistenze".

Per consentire il regolare svolgimento della manifestazione, il comandante della polizia locale, Daniele Brighi, ha emanato un’ordinanza che prevede la chiusura al traffico ("Per il tempo strettamente necessario al passaggio del corteo", si sottolinea nel comunicato) di piazzale Marabini, di viale Andrea Costa, e ancora delle vie Appia, Emilia, don Bughetti, Garibaldi, Bixio, Rivalta, Mazzini e di piazza Gramsci.