
Foto di gruppo con anche Valentina Castaldini e il viceministro Valentino Valentini
Nel cielo azzurro di Forza Italia spunta qualche nube. All’apertura del cantiere Bologna per le Comunali 2027, all’assemblea annuale dove sono stati eletti i nuovi coordinatori di FI nei sei quartieri cittadini, non sono mancate le scintille. E tra l’Inno di Mameli e qualche jingle berlusconiano, di fronte a una cinquantina di persone in una sala del quartiere Porto-Saragozza accanto ai dirigenti locali e nazionali, si è resa evidente la divisione tra l’area della big del partito emiliano, Valentina Castaldini, e quella di Manes Bernardini, rientrato in Forza Italia prima delle Regionali e chissà forse pronto a ritornare in campo nel 2027. Una distanza già emersa durante l’ultima sfida elettorale, dove ha prevalso la consigliera (Bernardini non è stato eletto), e confermata dal Congresso di quartiere di ieri.
Le anime del partito locale, quella ciellina afferente a Castaldini (nella quale s’iscrivono il segretario cittadino, Lanfranco Massari, e il consigliere comunale Nicola Stanzani) e quella riformista del responsabile Giustizia del partito regionale, Angelo Scavone, infatti, hanno trovato un accordo unitario in tutti i rioni, ma non a Borgo-Reno. Qui il fattore Manes non si è allineato, dando il là alla sfida tra Giacomo Forcione (della maggioranza) e il leader dei giovani azzurri Daniele Aiello (vicino a Bernardini).
Da qui, cinque forzisti sono stati eletti per acclamazione: Moreno Masotti (Navile), Maria Costanza Bendinelli (San Donato-San Vitale), Andrea Ventura (Santo Stefano), Fabio Tedesco (Savena) e Marco Grandi (Porto-Saragozza); mentre al Borgo-Reno si è consumato il duello Forcione-Aiello, dove il primo si è imposto per 30 voti a due.
Una sconfitta che non va giù ad Aiello: "Da anni sono il coordinatore azzurro del Borgo-Reno, artefice dell’ingresso di Bernardini, non gradito alla dirigenza locale di Cielle e Forza Italia. Quindi sa molto di una resa dei conti. Io non vengo fatto fuori da Forza Italia, ma dalla dirigenza locale di FI Bologna guidata da Comunione e liberazione".
Una presa di posizione a cui replica il vice coordinatore provinciale Morris Battistini: "Sono un berlusconiano vero. Non sono di Cielle, ma sono un dirigente. Questa continua ricerca delle correnti è imbarazzante. Se vogliamo crescere dobbiamo smettere di dividerci. Di Forza Italia ce n’è una sola". Massari bolla le accuse di Aiello come "una grave caduta di stile": "A votare sono stati gli iscritti al partito, non il gruppo dirigente (di cui pure lui fa parte). Per lui a influire sul voto sarebbero stati i “grandi elettori” (hanno votato al Borgo-Reno sia Castaldini sia Stanzani, ndr), ma anche questo non può evidentemente aver condizionato l’esito, visto che Forcione ha vinto con 30 voti contro i 2 di Aiello. Ora costruiamo con gli alleati il cantiere Bologna per il 2027".
Castaldini va oltre le beghe interne: "Il nostro partito vuole arrivare al 20% come dice il leader Antonio Tajani. Partiamo costruendo un tavolo bolognese proprio in vista delle Comunali". Non si sbilancia sull’identitkit dello sfidante di Matteo Lepore, il viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, ieri all’assemblea, ma detta la linea sul metodo: "Esistono due modi per fare politica, la prima è scegliere una persona e ci costruisci il partito attorno, la seconda parte dalla costruzione del partito e poi va a individuare le personalità. Noi ci rivediamo nel secondo modello che è più democratico ed efficace".