GIOVANNI DI CAPRIO
GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Il ricordo di Biagi. Il figlio Lorenzo:: "Il babbo senza scorta. Stato imperdonabile"

La città rende omaggio al giuslavorista ucciso dalle Nuove Br. La sorella Francesca: "Un uomo illuminato che fu lasciato solo". Il senatore Casini: "Ha pagato un prezzo inammissibile" .

La città rende omaggio al giuslavorista ucciso dalle Nuove Br. La sorella Francesca: "Un uomo illuminato che fu lasciato solo". Il senatore Casini: "Ha pagato un prezzo inammissibile" .

La città rende omaggio al giuslavorista ucciso dalle Nuove Br. La sorella Francesca: "Un uomo illuminato che fu lasciato solo". Il senatore Casini: "Ha pagato un prezzo inammissibile" .

di Giovanni Di Caprio Bologna si stringe attorno alla famiglia di Marco Biagi, ancora una volta. Nel giorno del ventitreesimo anniversario dell’omicidio da parte delle Nuove Br, il Comune ricorda il giuslavorista.

"Un rito solenne della nostra città a cui siamo contenti di partecipare per mantenere vivo il ricordo", apre la vicesindaca Emily Clancy. Poco prima, invece, sono Michele Bulgarelli (Cgil Bologna), Marino Mazzini (Cisl Area metropolitana bolognese) e Manuel Michelacci (Uil Emilia Romagna) a rendere omaggio a Biagi. È il figlio di Biagi, Lorenzo, a dire le parole più significative: "La sua eredità è ancora viva. Tante leggi sul lavoro adesso hanno ripreso quella di mio padre. Un momento doloroso, ma anche di ricordo di un servitore dello Stato a cui, però, non è stata concessa la scorta nel momento del bisogno. Ricordo ovviamente tutti gli anni, soprattutto ai vertici dello Stato – continua Lorenzo – che quando mio padre chiedeva in continuazione la scorta gli fu detto che non esisteva il pericolo delle Nuove Brigate rosse e questo è imperdonabile, davvero imperdonabile, perché mio padre non me lo potrà più ridare nessuno e come ho detto tante volte in questi anni sarebbe bastata una semplice scorta e mio padre sarebbe ancora qui tra noi".

Lorenzo però non coltiva sentimenti di odio: "Desiderio di vendetta assolutamente no, è proprio una parola che non esiste nel mio vocabolario, sinceramente. Questo vale nei confronti degli assassini di mio babbo, ma non c’è neanche odio per coloro che non hanno voluto dargli la scorta".

Nel pomeriggio la cerimonia si svolge in piazzetta Biagi, a fianco di via Valdonica, dove il giuslavorista abitava. Ci sono, oltre alle autorità, la moglie Marina Orlandi, il figlio Lorenzo e la sorella Francesca. Poi, in serata, la biciclettata dalla stazione a via Valdonica. Vengono deposte corone di fiori in piazzetta e davanti all’abitazione.

"Mio fratello ha dato la vita per uno Stato che non è stato in grado di difenderlo. Bastava poco per proteggerlo – dice Francesca Biagi –. È stato un faro, un uomo illuminato, che conduceva una vita tranquilla. Forse non era ben visto il fatto che avesse collaborato con tutti, sia esecutivi di destra che di sinistra".

A Roma, anche il senatore Pier Ferdinando Casini ha reso omaggio a Biagi dall’aula di Palazzo Madama: "È doveroso ricordare per sempre il sacrificio di un uomo buono e giusto che ha pagato un prezzo inammissibile anche a causa dello Stato che non è stato in grado di difenderlo. Ci manca molto".

Biagi fu ucciso il 19 marzo 2002 da un commando delle Nuove Brigate rosse. Per il suo assassinio sono stati condannati all’ergastolo Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma e Diana Blefari Melazzi. L’altro brigatista Simone Boccaccini è invece stato condannato a 21 anni e, scontata la pena, nel frattempo è uscito dal carcere.