Arriverà a giorni la proposta di referendum sulla Città 30 a cui sta lavorando il centrodestra a Bologna. "Abbiamo scritto il quesito – annunciato il senatore Marco Lisei (FdI), parlando all’agenzia Dire –, ci stiamo confrontando con alcuni costituzionalisti e con gli altri gruppi che sostengono questa proposta. A breve sarà ultimato e inizierà la raccolta delle 200 firme necessarie per presentare il quesito". Quelle per il referendum vero e proprio, invece, "inizieremo a raccoglierle quando il quesito verrà approvato dal comitato dei garanti – ha tenuto a precisare Lisei – lo spieghiamo ai tantissimi cittadini che ci chiedono di firmare per il referendum: bisogna aspettare ancora un po’, ma presto partirà".
Al momento, intanto, "abbiamo raccolto l’adesione di un centinaio di avvocati per sostenerci e aiutarci nella raccolta firme". Secondo FdI è "giusto dare la parola ai cittadini perché sono contrari alla Città 30, si stanno lamentando e ci sono multe assurde". Per questo, plaude Lisei, "bene ha fatto" il ministro Matteo Salvini, insieme al viceministro Galeazzo Bignami, "a intervenire sul Comune, perché crediamo che sia necessario un passo indietro". Il Comune di Bologna invece va avanti. "Non vuole sentire i cittadini e le ragioni di buon senso – ha criticato Lisei – tutti siamo contro gli incidenti stradali, che sono aumentati. E il Comune si dovrebbe fare delle domande visto che governa da decenni questa città: nonostante gli interventi che ha fatto, gli incidenti aumentano e non verranno risolti con la Città 30, perché sappiamo che la maggior parte degli incidenti è dovuta alla distrazione e a eccessi di velocità molto superiori ai 36 chilometri orari".
Secondo FdI, dunque, bisogna lavorare sulla sicurezza, la prevenzione, l’informazione e sui dossi".
A livello nazionale, intanto, "stiamo intervenendo in modo serio sul Codice della strada come Governo – ricorda Lisei – con un disegno di legge all’attenzione della Camera, concordato con tutte le Regioni e che raccoglie anche le istanze delle associazioni, andando nella direzione di punire di più gli eccessi di velocità e in maniera più efficace. Ma eccessi di velocità concreti, non di sei chilometri orari dai 30 ai 36. Cioè comportamenti davvero pericolosi".