Amilcare
Renzi*
Archiviamo questo 2020 con la certezza di dovere ancora prestare una forte attenzione agli aspetti sanitari. Sono stati mesi di grande sofferenza. Tante imprese sono state penalizzate: c’è chi ha chiuso,
chi non sa ancora se riaprirà nel 2021, ci sono interi settori che hanno perso un anno di attività e la ripartenza sarà lunga e complessa. I ristori sono serviti a tamponare una situazione economica
deficitaria, ma cosa succederà nei prossimi mesi quando finiranno i rinvii dei pagamenti, quando cesserà la Cassa integrazione? Questa è la realtà dalla quale ripartire, consapevoli che questa pandemia ci richiede cambiamenti profondi.
Chiediamo alla politica nazionale una capacità di programmazione che non ha mostrato in questi mesi e
una grande sensibilità nei confronti di chi è stato più penalizzato. Il futuro del Paese dipende da come
gestiremo le risorse del Recovery fund, che devono avere l’obiettivo di rimettere in moto l’economia e di
produrre una profonda innovazione. Green economy, digitalizzazione, formazione, nuovi sistemi di
transazione economica per mantenere un elevato livello di competitività sui mercati, ma anche risorse per rimettere in moto la macchina produttiva. E tutto ciò dev’essere calato in
un contesto che vede nella piccola e media impresa il cuore pulsante del Paese.
La pianificazione prima e la gestione poi dei fondi europei devono vedere la partecipazione attiva dei
soggetti sociali e delle organizzazioni d’impresa. La credibilità del Paese passa da una forte progettualità e una capacità di controllo sull’utilizzo di queste risorse. La deriva verso utilizzi impropri non possiamo permettercela. Cercheremo di fare la nostra parte perché ciascuno colga le opportunità per essere soggetto attivo nella rinascita del Paese.
*Segretario
di Confartigianato Bologna metropolitana