di Matilde Gravili
Dopo le ultime aggressioni ai danni di due donne di 20 e 50 anni, ora i residenti della zona della Lunetta Gamberini sono così spaventati da essersi organizzati con i loro familiari per non andare più in giro da soli quando cala la sera. La paura è percepita soprattutto dalle donne, quelle a pagare il prezzo più alto nel caso di aggressioni e violenze. "Non è normale dover temere per la propria incolumità mentre si porta a spasso il cane", ripete chi frequenta il parco abitualmente. Fra loro, c’è una residente e lavoratrice della zona, che vive nei pressi del luogo in cui è avvenuto il tentato strupro della settimana scorsa e che ha paura di andare in giro da sola, tanto da sentirsi sicura solo accanto a suo marito. La donna ha preferito rimanere anonima proprio perché terrorizzata dalle possibili reazioni dei malviventi che potrebbero riconoscerla e agire di conseguenza.
Com’è la situazione in questa zona della città e nei giardini Lunetta Gamberini?
"Vivo qui e lavoro in zona da molti anni. Prima non mi sentivo in pericolo. Poi leggi di una donna aggredita sulla collinetta dei giardini dove passi ogni giorno e inizi a drizzare le antenne, poi tentano di stuprare una ragazza sotto casa tua una domenica, poi ancora senti che è stata aggredita un’altra donna in via Dagnini. Insomma, inizi ad aver paura davvero".
E come ha reagito al fatto che proprio sotto casa sua una ragazza è stata aggredita?
"Conosco la donna che ha aiutato la vittima, siamo amiche. Mi ha chiamato ed era agitata e mi ha raccontato che, mentre stava uscendo, ha sentito le urla e ovviamente l’ha aiutata. Poi è rimasta sconvolta perché altri passanti non l’hanno aiutata a rincorrere l’aggressore. Ero sotto choc e ho pensato: ’potevo essere io’".
E ora che misure ha preso per evitare che questo, come ha detto, succeda anche a lei? "Prima tornavo a casa da sola. Ora quando stacco dal lavoro mi faccio venire a prendere. Anche per quanto riguarda mio figlio cerchiamo di evitare che torni non accompagnato. Finisce gli allenamenti alle 20.30 e lo andiamo a prendere. Anche perché fuori da scuola da poco il suo compagno di classe è stato derubato. Aveva il telefono in mano e uno con la bici glielo ha strappato ed è fuggito. Gli ho detto: ’non tenere il telefono fuori dalla tasca, lo tiri fuori quando torni a casa’. E’ brutto quando devi dire a tuo figlio adolescente una cosa del genere e fra l’altro interrompere il suo percorso per diventare indipendente perché è pericoloso fare 500 metri a piedi da solo". Con tutto quello che è successo ultimamente ha pensato di cambiare casa o lavoro?
"Devo dire la verità, ultimamente ci penso spesso, anche se non è giusto per me e per tutta la mia famiglia. Ma non è neanche giusto che a una certa ora della giornata io mi debba barricare in casa o nel mio luogo di lavoro per paura. È una cosa intollerabile che deve essere risolta".