NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Il questore Sbordone: "Violenza inaspettata. I collettivi scavalcati da giovani facinorosi"

Per il numero uno di piazza Galilei non è stata una manifestazione "Con gli antagonisti, malgrado gli scontri, un dialogo c’è sempre" .

Il questore Antonio Sbordone ha analizzato i fatti di sabato sera in città: «Una deriva violenta che preoccupa»

Il questore Antonio Sbordone ha analizzato i fatti di sabato sera in città: «Una deriva violenta che preoccupa»

"A Bologna siamo abituati a gestire manifestazioni che prendono anche derive violente. Ma ieri non c’è stata nessuna manifestazione: solo violenza". Il questore Antonio Sbordone è preoccupato. Le scene di sabato sera in centro, una guerriglia urbana inedita anche per chi da anni gestisce l’ordine pubblico bolognese, devono far riflettere per il futuro, perché, dice Sbordone, "qualche timore c’è".

Questore, non vi aspettavate neppure voi che il presidio per Ramy avrebbe preso una simile deriva.

"Noi eravamo preparati ad affrontare un presidio, che si sarebbe con tutta probabilità trasformato in corteo. Eravamo pronti a gestirlo, come abbiamo sempre fatto, anche attraverso il dialogo con i manifestanti, che spesso può essere duro, non dico di no, si può arrivare a scontri. Ma c’è sempre un confronto tra le parti. Questo sabato non c’è stato. I ragazzi si sono ritrovati e sono subito partiti lanciando bombe carta, bottiglie e tutto quello che trovavano contro gli operatori di polizia, senza un perché".

C’erano alcuni esponenti dei collettivi, ma da quello che emerge, alla fine dei fatti, non sono stati loro a guidare il caos.

"C’era una componente di ragazzi del Cua, alcuni soggetti riferibili all’area anarchica dell’Xm24, ma il grosso era rappresentato da una folla di ragazzini, ‘maranza’ diciamo, molti di seconda generazione, che hanno sfogato la loro rabbia con atti di violenza immotivati. Poi, certo, va detto che se i collettivi si servono di questa ‘manovalanza’, hanno la responsabilità di quello che accade".

Erano arrivati col passamontagna in piazza San Francesco: le premesse per la violenza c’erano tutte.

"Avevano annunciato un presidio per Ramy Elgaml, che non c’è stato, perché ogni proposito è stato subito svilito con la violenza. Per noi è stato molto complesso gestire una situazione che è immediatamente deflagrata: i ragazzi si sono divisi in gruppetti, scappavano da tutte la parti. Sono stati rincorsi, ma intanto lasciavano dietro di loro i danni. Hanno lanciato bombe carta, fatto scritte ovunque. Una devastazione del tutto senza motivo. Tanto che, a un certo punto, persino il Cua se ne è andato. Sono rimasti questi ragazzini e una rappresentanza anarchica".

Di questa fanno parte i due che avete denunciato?

"Sono soggetti già conosciuti perché avevano partecipato ai disordini al parco Don Bosco".

La Digos è al lavoro? Avete già un numero di identificati?

"Si tratterà di un’analisi lunga e complessa. Come detto, molti dei partecipanti non erano volti conosciuti ai nostri uffici, ci sarà da lavorare".

Il giorno dopo, come legge gli ‘umori’ della città?

"Non so che piega può prendere questa deriva violenta, auspico si torni presto a un clima più sereno. Le forze di polizia hanno gestito in maniera ineccepibile la situazione, senza scivolare mai in eccessi. In generale, questa è comunque una fase in cui la vicinanza alla polizia è gradita. Ho apprezzato il commento equilibrato del sindaco Lepore, i tantissimi messaggi ricevuti in queste ore. Senza dubbio, posso dire che l’opinione pubblica è con noi, ma, al di là della vicenda bolognese, c’è un dibattito politico estremamente avvelenato".