Il primo congresso di Fratelli d’Italia. Bignami e Donzelli suonano la carica: "In Regione possiamo vincere"

Sassone e Zuntini sono i nuovi coordinatori del partito. Tutto esaurito all’evento dei meloniani. Presenti quasi tutte le categorie produttive e sindacali. E oltre a Lega e FI, anche Azione sul palco. .

Il primo congresso di Fratelli d’Italia. Bignami e Donzelli suonano la carica: "In Regione possiamo vincere"

Il primo congresso di Fratelli d’Italia. Bignami e Donzelli suonano la carica: "In Regione possiamo vincere"

Nella rossa Bologna il primo congresso provinciale d’Italia dei meloniani fa il tutto esaurito. Mille persone (e 700 votanti) ieri all’hotel Sydney di via Michelino per eleggere in modo unitario Francesco Sassone, consigliere di FdI, coordinatore provinciale del partito, e Manuela Zuntini, oggi vice presidente del Consiglio comunale, coordinatrice per la città. Obiettivo: strutturare il partito in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, puntando a raggiungere 3.000 iscritti in città.

Sottotesto: Comuni e Regione non sono solo contendibili, ma si possono vincere. Lo confermano i big del partito Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione, e il viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami, con una postilla: "Non è solo importante vincere, ma governare bene per cinque anni".

Per le candidature di viale Aldo Moro è ancora presto, non mi sbilancio "neanche sotto tortura", scherza il responsabile organizzazione di FdI. Ma è chiaro che la vera partita (dopo Comunali ed Europee) resta la Regione baluardo Pd. "Abbiamo ottimi civici che si sono avvicinati al centrodestra e al nostro partito, ma anche tanti politici e un’ottima classe dirigente", spiega Donzelli. Per dirla con Sassone, "dobbiamo eliminare il puntino rosso, in un’Italia ormai tutta blu, di Bologna e provincia". La mattinata è un amarcord dei tempi passati "quando andavamo casa per casa per prendere voti", tra il ricordo di Giorgio Almirante, volto storico del Movimento sociale italiano, e il racconto dell’ascesa di Giorgia Meloni ("la più brava di tutti noi"). Colonna sonora, l’inno d’Italia cantato con la mano sul cuore. Non sono mancati attacchi alla giunta di Matteo Lepore ("una giunta di folli", le parole del capogruppo FdI in Comune Stefano Cavedagna, che interviene anche da candidato in pectore alle Europee) e al Pd di Elly Schlein, attaccata da Bignami per il suo "ambientalismo radical chic" quando in Regione aveva la delega alla transizione ecologica. Punzecchiature al sindaco anche sulla gestione della Garisenda: "L’amministrazione rincorre soluzioni tampone dopo aver sottovalutato il problema. Anche la proposta all’Unesco dimostra incompetenza: tutti sanno che il bene va messo in sicurezza prima che Parigi accetti la candidatura", insiste Bignami.

In sala esponenti nazionali e locali dei meloniani (tra gli altri, i senatori Marco Lisei e la capogruppo in Regione Marta Evangelisti) e i rappresentanti dei partiti alleati, con Cristiano Di Martino per la Lega e Angelo Scavone per Forza Italia. Ma oltre al centrodestra c’è di più. In prima fila non è passato inosservato Marco Lombardo, ex assessore Pd, oggi segretario provinciale e senatore di Azione che dal palco invoca il dialogo. Al congresso, oltre a iscritti e militanti anche sindaci del territorio (da Giuseppe Vicinelli e Ivan Mantovani), una delegazione di Italia Viva, ex guazzalochiani e c’è pure l’ex candidato civico del centrodestra Fabio Battistini. I rappresentanti delle categorie produttive ci sono quasi tutti. Dal presidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi a Tiziana Ferrari, dg di Confindustria Emilia area centro che fa sapere – in linea con Giorgia Meloni – che preferisce farsi chiamare direttore e non direttrice. Ci sono anche Daniele Ravaglia, vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia, sondato per correre da civico appoggiato dal centrodestra per la Regione (ma ha declinato), Enrico Postacchini di Ascom a Claudio Pazzaglia di Cna. E poi Alberto Zanni di Confabitare, Elisabetta Brunelli di Confedilizia, Guglielmo Garagnani di Confagricoltura.

Per i sindacati, ci sono Cisl e Uil Trasporti. Mancano all’appello, insomma, solo Legacoop e Cgil. Ad aprire l’assise il presidente della Cei, e arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi che ha parlato della necessità di "una buona politica per unire". L’appello finale – prima di votare il direttivo provinciale di FdI – è di Bignami e Donzelli ai militanti: "Non lasciateci soli".

Rosalba Carbutti