GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Il primo bilancio dei Cau: "Ospedali, meno accessi"

I dati della Regione: -20% di codici bianchi e -10% di verdi nei pronto soccorso Donini: "Bene, ma si può migliorare". Le opposizioni: "I centri? Un fallimento".

Il primo bilancio dei Cau: "Ospedali, meno accessi"

Il Cau inaugurato a maggio al Policlinico Sant’Orsola

Sono 400mila i cittadini che si sono rivolti ai Cau nei primi 10 mesi di attività. Non solo: rispetto al 2023, inoltre, secondo i dati comunicati dalla Regione, sono diminuiti del 20% gli accessi in codice bianco e del 10% quelli in codice verde ai pronto soccorso, a fronte di un calo generale della pressione in queste strutture del 7%. Considerando che non tutti i Cau sono partiti in contemporanea e che l’86,1% di chi si rivolge ai centri di assistenza risolve il problema direttamente sul luogo, l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini è "soddisfatto". Tuttavia, "i Cau funzionano, ma possono essere migliorati – afferma Donini, concordando con il candidato del centrosinistra alle regionali, Michele de Pascale –. Siamo solo all’inizio di un percorso, la sofferenza nei pronto soccorso ancora non è finita".

E poi aggiunge su de Pascale: "Lo voterei due volte. Gli fa onore aver messo la sanità al centro del suo progetto", dice l’assessore uscente. Un esempio per ottimizzare l’attività, sottolinea Donini, "potrebbe essere che se un cittadino viene visitato al Cau e poi mandato al pronto soccorso, non deve rifare la fila due volte, come spesso accade". Anche perché viale Aldo Moro è sicuro che "i cittadini hanno compreso subito l’utilizzo" dei Cau e che queste strutture "non hanno nessuna contrapposizione con i medici di base, perché il nostro territorio ha bisogno di tutti i diversi attori del sistema sanitario".

I Cau attuali sono 42 in Regione (entro l’anno saranno 50) e "garantiscono risposte flessibili di assistenza e cura – continua Donini - ai cittadini per i loro bisogni di salute a bassa criticità". Secondo Donini, un’ulteriore conferma di questo arriva dal livello di soddisfazione da parte dei pazienti: sulla base degli oltre 6.200 questionari compilati, circa il 90% dei pazienti si dice contento. Dal quadro regionale si legge che nel 64% dei casi ad andare al Cau sono persone tra i 18 e i 64 anni, con un tempo di attesa medio di 90 minuti.

Critiche dall’opposizione, compatta. "Basterebbe riconoscere l’errore e tornare sui propri passi, valorizzando finalmente la medicina territoriale", fa notare Marta Evangelisti (FdI). "Il fallimento del sistema Cau non fa che aggravare la salute del sistema sanitario regionale", rincara la dose Daniele Marchetti (Lega). Poi Valentina Castaldini (Forza Italia): "Purtroppo quella dei centri di assistenza è una riforma fallimentare, che sta mostrando tutti i suoi limiti e la sua miopia. E in questo modo si continua a perdere tempo".