CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Il presidio ’anti-patrioti’: "Il loro è stato uno sfregio alle vittime del 2 agosto"

Oggi, dalle 10, il ritrovo dei familiari nella sala d’attesa dove ci fu la strage. Il presidente dell’Associazione, Bolognesi: "Fatto sconcertante, ci ha offeso".

Il presidio ’anti-patrioti’: "Il loro è stato uno sfregio alle vittime del 2 agosto"

Oggi, dalle 10, il ritrovo dei familiari nella sala d’attesa dove ci fu la strage. Il presidente dell’Associazione, Bolognesi: "Fatto sconcertante, ci ha offeso".

Bologna, 27 novembre 2024 – "Uno sfregio, una grossa offesa". Così Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, ha definito la presenza degli esponenti di estrema destra – CasaPound e Rete dei Patrioti – a pochi passi dalla stazione lo scorso 9 novembre. Un episodio che ha fatto molto discutere e al quale, come risposta, i parenti delle vittime hanno deciso di organizzare oggi, a partire dalle 10, un presidio all’interno della sala d’attesa. Lì dov’è presente la lapide con i nomi delle vittime della strage che, quarantaquattro anni fa, fece 85 morti e oltre 200 feriti.

I familiari oggi non saranno soli: al presidio, infatti, hanno aderito anche i parenti delle vittime di piazza Fontana e piazzetta della Loggia, i sindacati con Cgil, Cisl e Uil, l’Anpi e il Comune. "È un momento – spiega il presidente Bolognesi – a cui sono invitati a partecipare anche quei cittadini che vorranno aderire. Alle 10.25 depositeremo un mazzo di fiori davanti alla lapide a cui seguirà un minuto di silenzio e poi diversi interventi. È un presidio che abbiamo voluto organizzare in via straordinaria proprio per rispondere alla marcia degli esponenti di estrema destra avvenuta lo scorso 9 novembre. Abbiamo aspettato la fine delle elezioni per evitare ogni tipo di polemica, ma ciò che è successo quel giorno è una cosa molto brutta che ha suscitato diverse reazioni tra i familiari delle vittime".

Nei giorni successivi a quel sabato pomeriggio, il sindaco Matteo Lepore era intervenuto duramente contro il governo dicendo: "Ci avete mandato 300 camice nere". Un commento al quale era seguita l’immediata replica del ministro Salvini che aveva definito "zecche rosse" i collettivi antifascisti che si erano scontrati, in quell’occasione, con le forze dell’ordine. Per Bolognesi "quel corteo è stata una grossa offesa, uno sfregio a cui non potevamo non rispondere. Si fanno chiamare patrioti per poi intonare canzoni fasciste, alcuni di loro hanno detto alla polizia di abbassare gli scudi. Tutto questo vicino alla stazione di Bologna, ciò che è successo è un fatto sconcertante".

Il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto ha poi sottolineato come sia stato possibile che gli esponenti di CasaPound e Rete dei Patrioti abbiano marciato vicino alla stazione dato che durante "il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica erano tutti contrari rispetto al luogo, tanto che era stato deciso che la manifestazione avvenisse non nei pressi della stazione, ma in periferia".