Manichino Meloni a Bologna, il prefetto Visconti: "Un attentato alla democrazia"

Palazzo Caprara condanna le violenze durante la manifestazione "La mia solidarietà a Giorgia Meloni, non si protesta per partito preso. Teniamo alta l’attenzione, le contestazioni non diventino brutali"

Bologna, 12 novembre 2022 - Prefetto Attilio Visconti, lei giovedì sera è stato tra i primi a condannare il fantoccio con le sembianze del premier Meloni appeso a testa in giù dai collettivi in piazza di Porta Ravegnana, sotto le Torri. L’ha definito un gesto "brutale".

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Il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ha espresso una ferma condanna
Il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ha espresso una ferma condanna

"Lo ribadisco: in 12 anni da prefetto, in cinque città diverse, mai ho assistito a un gesto di questo tenore. Un attentato alla democrazia. Per di più nella città più ospitale del mondo, Bologna, che fa della convivenza serena la propria cifra distintiva. Un episodio che mi lascia a dir poco stupito. Mando tutta la mia solidarietà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sono contento di apprendere che il sindaco Matteo Lepore e Bologna hanno immediatamente preso distanze chiare da questo gesto, e si preparano ad accogliere la presidente nei prossimi giorni in città".

Prevedete una stretta sulle manifestazioni non autorizzate?

"Il tema non è tanto quello della manifestazione, del corteo o della contestazione. La protesta è legittima, in democrazia. In generale, quando si contesta si dovrebbe fare a ragion veduta, non per partito preso: questi ragazzi, tra cui tanti studenti, devono capire che imbrattano la loro città, la casa che li ospita, una delle più belle d’Italia. Confido in un loro sviluppo culturale, che li porti, se devono, a contestare, ma nei limiti della civiltà e della democrazia".

Quindi non valuterete interventi particolari, al prossimo tavolo sulla sicurezza in Prefettura?

"Non ho inserito all’ordine del giorno questo tema. Mi pare eccessivo discutere al comitato di questo episodio borderline. Noi trattiamo tutte le manifestazioni, e lo abbiamo fatto anche con questa, per cercare di evitare che sfocino in comportamenti incivili e illegali. Purtroppo, questi non sempre si possono prevenire o evitare. Non possiamo perquisire duecento manifestanti per vedere se in tasca nascondono bombolette di vernice. Ma gli strumenti che abbiamo sono quelli di identificarli al più presto, denunciarli e punirli come meritano secondo la legge. In questo senso, ho già dato disposizioni affinché le indagini siano celeri e il fascicolo arrivi in fretta sul tavolo della Procura".

Tra manifestazioni, imbrattamenti e occupazioni, sembra che in città sia tornato l’antagonismo ’aggressivo’ di un tempo. Concorda?

"È passato soltanto un mese dall’elezione di un governo di centrodestra: c’era da aspettarsi che ci fosse un aumento della tensione con gli esponenti dell’estrema sinistra, con proteste e contestazioni. Noi teniamo monitorata la situazione, sempre comprendendola finché rimane nei confini di legittimità e democrazia, ma pronti a intervenire senza sconti, con gli strumenti in nostro potere, qualora sfoci in gesti estremi".