Il problema casa è finito sul tavolo degli industriali. Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Centro, mercoledì dal palco di ’Farete’ ha annunciato il via a una convenzione con Acer, l’azienda per la casa dell’Emilia-Romagna, per recuperare alloggi, oggi inutilizzabili, per i lavoratori delle imprese associate. Un progetto che ha già il placet del Comune.
Marco Bertuzzi, presidente Acer, come funzionerà questa convenzione?
"Intanto una premessa: ero in platea e mi sono emozionato a sentire Caiumi citare il nostro progetto... La convenzione è in dirittura d’arrivo e prende spunto da un bando sperimentale attivo su una decina di case in via dell’Arcobaleno, in zona Ospedale Sant’Orsola. In pratica, si mettono a disposizione trilocali di 75 metri a un canone calmierato di 450 euro al mese. Il potenziale assegnatario, però, che dovrà avere determinati requisiti di reddito, dovrà farsi carico dei lavori di ristrutturazione che poi verranno scalati dall’affitto".
Ma sono alloggi popolari?
"No. Il progetto è indirizzato alle cosiddette fasce grigie, con redditi medio-bassi, che non entrano nelle graduatorie Erp, ma non ce la fanno a pagare un affitto nel libero mercato".
Quanti alloggi recupererete con la convenzione con Confindustria Emilia?
"Ci stiamo ancora ragionando assieme a Confindustria".
Caiumi ha però fatto sapere che "le risorse non sono infinite e che sul nodo casa non possono far fronte da soli"...
"È un ragionamento sensato. Il piano casa nazionale, portato avanti dal ministro Salvini, ha spazio di manovra. Spero che il governo faccia in fretta...".
Stupito che Confindustria abbia insistito sul nodo casa?
"Ne sono contento. Il tema abitativo è una battaglia che noi come Acer, da tanti anni, portiamo avanti. Ed è un bene che si parli di una piattaforma emiliano-romagnola".
Anche il leader nazionale degli industriali, Emanuele Orsini, ha sottolineato la necessità di un piano casa con affitti che non superino il 25-30% degli stipendi...
"Giustissimo. Il rapporto rata e reddito, per gli affitti, come ha detto Orsini, non può superare il 30%. Deve funzionare come per i mutui... Peccato che non sempre succeda. Spesso e volentieri, anche causa aumenti Istat, il rapporto rata e reddito arriva anche al 50%".
Il sindaco Matteo Lepore è pronto "ad aggredire il mercato degli affitti, partendo da 13mila case sfitte". Questo numero l’ha sorpresa?
"Ho sempre saputo fossero 4-5mila alloggi sfitti, se ora sono 13mila direi che si devono trovare soluzioni. Se le case restano vuote le cause sono tante... Con l’agenzia sociale dell’abitare si punta ad agire proprio su questo, dando garanzie ai privati".
Bologna sta facendo abbastanza per l’abitare?
"Sì, noi come Acer stiamo facendo convenzioni con tanti, dalla polizia agli industriali ai lavoratori. Cerchiamo di dare risposte concrete. Entro fine settembre, ad esempio, ripristiniamo 339 alloggi Acer sfitti. Qui parliamo di edilizia residenziale pubblica: un intervento che abbiamo fatto in 9 mesi, con un investimento di 7,5 milioni. Poi, se tutto va bene, a fine anno, dovremo avere anche altri 36 alloggi al Navile, a canone calmierato. In autunno lanceremo il bando".
C’è chi dice, però, che Bologna, come altri grandi città, non sta facendo abbastanza...
"La nostra città sta mettendo in campo una quantità di investimenti neanche paragonabili a Milano e Roma. Tanto per dire, siamo gli unici che abbiamo adottato il superbonus sulle case popolari. Ora c’è da sperare nell’Europa e nel commissario straordinario all’abitare, una novità assoluta".