Cambia l’apparecchio e sale l’ansia degli automobilisti che transitano abitualmente sulla strada provinciale valle del Lavino nel tratto dell’abitato di Gesso, dove da nove anni è stato riattivato uno dei più contestati autovelox del territorio bolognese. E’ bastato osservare i tecnici all’opera, e notare qualche variazione sui pali di ripresa, a scatenare il panico tra i conducenti degli oltre 20mila mezzi che transitano lungo la principale via di comunicazione del territorio di Monte San Pietro.
Così, non a caso, è la sindaca Monica Cinti l’altra mattina, con una comunicazione sui social media, a sfatare alcune leggende metropolitane e chiarire le novità che riguardano un impianto che secondo i dati resi noti alcuni anni fa ‘staccava’ una media di oltre tremila multe l’anno. "Parliamo di un autovelox di proprietà della Città metropolitana di Bologna posizionato nel territorio di Zola", premette la sindaca di Monte San Pietro, prima di svelare l’intenzione di installare un impianto simile anche all’interno del suo territorio comunale, e poi illustrare l’unica novità che riguarda il nuovo di rilevamento delle violazioni di Gesso. "La nuova strumentazione, posizionata sempre nello stesso punto attivo da anni, rileva solo dove c’è la postazione e solo nella direzione di Monte San Pietro-Tolè. E da ora rileva anche la velocità anche nella corsia di sorpasso, ma solamente dei mezzi che transitano nello stesso senso di marcia. Cioè rileva solo chi sta andando in direzione Monte San Pietro-Tolè e in quella posizione occupa la corsia di sorpasso andando a una velocità superiore a quella consentita in quel tratto, in cui il limite è di 50".
Tempi duri quindi per gli autisti indisciplinati, che pur di non alzare il piede all’acceleratore e superare la velocità consentita, non esitavano a invadere l’altra carreggiata, mettendo a rischio l’incolumità delle auto che procedevano in direzione opposta. Per il resto nessuna novità: il varco sorvegliato rimane identico, non cambia la tolleranza dei 5 chilometri orari applicata sotto i 100 all’ora, con le multe che vengono comminate allo scattare dei 56 chilometri all’ora. Come non cambiano gli importi delle sanzioni e delle riduzioni. Potrebbe invece cambiare a breve la situazione sulla provinciale Valle del Lavino tra Calderino e la Badia, ovvero nel tratto dove si registrano troppo spesso incidenti causati dal mancato rispetto del codice della strada, e dove la sindaca Cinti vorrebbe vedere installato un sistema fisso di controllo della velocità.
Gabriele Mignardi