dall’inviato a Rosà (Vicenza)
Nicola Bianchi
C’è il video della famiglia mandato in concomitanza con l’inizio del funerale, ci sono le carezze di Luna, la fidanzata, impresse in una straziante lettera buttata fuori tutta d’un fiato. Ci sono le canzoni degli amici, ma soprattutto c’è la sua voce, quella di Michele Merlo, l’artista di 28 anni morto il 6 giugno al Maggiore per una leucemia fulminante. Le sue parole, in una poesia inedita, che riecheggiano sopra lo stadio di Rosà (Vicenza), nel giorno dell’ultimo saluto all’ex concorrente di Amici davanti a mille persone.
"Vorrei chiudermi in una scatola – le sue parole – perché almeno il buio di questo mondo malato non lo vedo... E ti ritrovi solo, con i pugni tra le mani e i sogni tra gli scaffali a dire domani, lo faccio domani. Ma io sto con quelli che ci credono davvero e che ogni giorno fanno a botte con le nuvole per un po’ di cielo sereno".
Ciao Mike. Una bara candida, con sopra 28 rose bianche, una per ogni anno vissuto intensamente. "Michele – così don Carlo Maria Veronesi – nella sua ultima conversazione disse: ’Sento che il Paradiso sta arrivando’. E ora il Paradiso lo ha accolto".
"Sei di tutti". Un silenzio surreale ha accompagnato le due ore di addio, di lacrime, di singhiozzi, di rispetto con 600 persone all’interno dello stadio e quattrocento assiepate ai cancelli.
"Siamo qui – sussurra un’amica – perché Michele aveva un sorriso contagioso che ti conquistava". In prima fila, di fronte al palco allestito a centro campo per la funzione, ci sono mamma Katia e papà Domenico, i genitori che con il loro esposto alla Procura hanno chiesto verità per la morte del figlio dopo quattro giorni di agonia. E proprio la coppia ha scelto un video con le parole del cantante: "Michele è nostro figlio – dicono – ma è anche il vostro artista, l’artista molte volte incompreso e da alcuni dimenticato, l’artista con dentro un tormento di emozioni che ha saputo sfogare con le sue canzoni, perché solo così sentiva di essere".
Un fiume di palpitazioni proseguito con le parole di Sara e Elena, cugina e migliore amica di Mike: "In questa vita cercavi qualcosa in più, di più vero. Spero che ora tu l’abbia trovato". Poi è toccato a lei, Luna, la ex fan diventata sua compagna di vita. Impassibile per l’intera funzione religiosa, si è sciolta in un lungo pianto durante il suo personale ricordo: "Eccomi qui amore, mio romantico ribelle. Ancora fatico a crederci, mi hai lasciato con i bacini dietro l’orecchio l’ultimo giorno passato insieme, dicendomi di usarli quando avrei sentito la tua mancanza. Sarò sincera: li ho già usati tutti. Grazie perché mi hai salvata, ora so cosa voglio, cosa merito e chi sono. Ho imparato, con te, a lottare e a vivere ogni istante come fosse l’ultimo. Ti prometto che andrò avanti, grazie mio romantico ribelle. Per sempre la tua Lulu".
Ciao mamma. Gli ultimi momenti, prima della partenza del feretro, hanno colorato il cielo di bianco con decine di palloncini, uno dei quali stretto da Katia, madre adorata di Michele a cui aveva dedicato la canzone di Luca Barbarossa, Portami a ballare. "Ho paura dell’amore e non del resto – la voce dell’artista che riempie Rosà – poi mi lascio andare perché il mio sogno è questo. Anche se fa un sacco male, viviamo, ricordiamo, soffriamo. Per sempre, come rondini nel temporale". Ciao Michi.