Quale futuro per il Ponte della Motta, crollato a maggio 2023? A non poter più aspettare decisioni istituzionali e rimpalli burocratici è il mondo del lavoro. Questo quanto denuncia Enea Giacomello, segretario generale Organizzazioni Operaie Autonome del Comune di Molinella aderenti alla Uil. Giacomello specifica: "Non c’è più margine di attesa per il mondo del lavoro molinellese. Non c’è per le aziende che giorno dopo giorno devono affrontare l’aumento dei costi della logistica legati alla già nota mancanza di collegamento con le principali arterie stradali, ancor più aggravata dal crollo del ponte della Motta. Aziende che trovano difficoltà, da parte dei clienti, a frequentare il nostro territorio ad oggi ritenuto non raggiungibile in tempi accettabili. Non c’è per i pendolari che ogni giorno da Molinella si spostano extra territorio comunale e verso la Città Metropolitana con tempi (e con rischi per la sicurezza) da capogiro per portare la propria professionalità nei comuni del bolognese. E nemmeno per coloro che dallo stesso territorio metropolitano devono raggiungere Molinella per lo stesso motivo".
Il sindacalista molinellese, poi, rincara la dose: "Non c’è più tempo per le famiglie molinellesi che si trovano nell’ultimo territorio, non certo avvantaggiato, al confine ferrarese e che da troppi anni vedono ignorata la necessità di fare realmente parte della Città metropolitana, che attualmente di metropolitano ha solo la sottomissione alle scelte politiche della stessa. Il Ponte della Motta e le necessità di una manutenzione idrogeologica e stradale costante e pianificata non sono certamente capricci politici (non è il nostro lavoro). È una necessità impellente, è un dovere a cui la politica non ha ancora adempiuto. Non può rimanere ’una delle tante cose da fare’, perché i 16mila abitanti di Molinella e le aziende industriali sul territorio che fanno parte a pieno titolo dell’Area Metropolitana di Bologna attendono passi risolutivi oggi. I tempi delle valutazioni, dei ’tavoli’, dei pareri, delle posizioni politiche, devono conciliarsi subito, perché l’attesa è tiranna per l’economia del nostro comune, per la socialità, la sanità, per le scuole, per famiglie, figli e anziani".
Infine, conclude Giacomello, "pensiamo che chi sta al di là di quel ponte (e in città) non possa percepire tutto ciò, ma questi sono i fatti e di qua dal ponte, dopo due anni che hanno portato a zero passi avanti, la fiducia in chi deve governare a tutti i livelli e prendere decisioni non potrà esserci fino a un cambio di passo per noi dovuto verso i lavoratori e cittadini di Molinella. Nel frattempo ci attendiamo, quantomeno, una solida manutenzione e messa in sicurezza delle vie di accesso e uscita dal nostro territorio, ad oggi del tutto insufficiente".
Zoe Pederzini