di Donatella Barbetta
Aperto lo scorso 15 novembre, nella fascia diurna dalle 13 alle 19, finora nell’ambulatorio Abc, a bassa complessità, di Bentivoglio, "sono stati 1.371 i pazienti processati, di cui l’80% codici verdi, l’13% bianchi e il 7% azzurri, in seguito ad accordi tra professionisti. Il 60% dei pazienti ha richiesto un esame radiologico, il 34% una valutazione ortopedica, il 6% altre consulenze, il 96% è stato dimesso e il 4% allontanato". L’attività dell’ambulatorio Abc, situato accanto al Pronto soccorso, è stata presentata ieri in Conferenza territoriale sociale sanitaria metropolitana da Grazia Pecorelli, direttrice dei Pronto soccorso della provincia e dell’emergenza territoriale: "È un modello sperimentale che funziona e che potrebbe aiutare a mitigare la pressione sui Pronto soccorso. Se è esportabile? Sì, se fossero presenti sul territorio ambulatori Abc strutturati in modo da poter rispondere anche con una diagnostica di base alle urgenze minori, come accade in Inghilterra, e questo impatterebbe in modo positivo sui Dipartimenti di emergenza".
Secondo la specialista, l’ambulatorio "pensato inizialmente per i codici a minore complessità (tutti i bianchi e solo i verdi che non richiedono supporto infermieristico) l’Abc ha mostrato di apportare un beneficio nella gestione del sovraffollamento, potendo arrivare a processare sino a 15 pazienti in 6 ore sottraendoli all’attività dei medici strutturati – precisa Pecorelli – Il contributo fornito dai medici di medicina generale ad attività oraria in tale ambulatorio, per quanto limitato dalla fascia oraria pomeridiana, si è reso immediatamente tangibile nel numero di pazienti in attesa dalle 19 in avanti. L’analisi dei dati mostra una potenzialità inespressa sul fenomeno del sovraffollamento. Qualora vi fosse la figura infermieristica, per esempio, sarebbe possibile erogare maggiori prestazioni ampliando la tipologia di verdi. Inoltre – sottolinea –, l’estensione della fascia oraria, dalle 8 alle 20, permetterebbe la processazione di un più alto volume di pazienti mostrando in modo combinato maggiore incisività nel mitigare la pressione sui Pronto soccorso". E non è tutto. "La sperimentazione ha anche evidenziato come i medici convenzionati, inseriti in un sistema sanitario strutturato, possono apportare un significativo contributo. A Bentivoglio, l’integrazione con l’équipe medico infermieristica del Pronto soccorso è stata proficua", conclude Pecorelli.
Perplesso Gaetano Alessi, responsabile del comparto sanità Fp Cgil Bologna: "Ci aspettavamo la presentazione della riorganizzazione dell’emergenza urgenza. Invece, si è parlato solo dell’ambulatorio di Bentivoglio. Ci preoccupa non avere ancora le informazioni, perché l’avvio della sperimentazione è in programma a giugno, quindi i tempi sono stretti".
Per Stefano Franceschelli, segretario generale Cisl Fp dell’area metropolitana, si tratta "di un progetto interessante, che in prospettiva potrebbe prevedere il coinvolgimento di personale infermieristico per potenziarne l’attività ed estenderlo ad altre realtà territoriali. Il punto centrale per noi resta sempre uno, capire con quali risorse di personale questi progetti saranno realizzati".