Il medico alla sbarra . Amato, via al processo: "Ha ucciso con i farmaci la moglie e la suocera"

L’attesa è finita: oggi la prima udienza davanti alla Corte d’assise. La Procura lo accusa di aver ammazzato Isabella Linsalata e Giulia Tateo. Parti civili l’Unione donne italiane e l’Ausl, non i figli dell’imputato. .

Il medico alla sbarra . Amato, via al processo: "Ha ucciso con i farmaci la moglie e la suocera"

Il medico alla sbarra . Amato, via al processo: "Ha ucciso con i farmaci la moglie e la suocera"

di Chiara Caravelli

L’attesa è finita. Oggi l’ex medico della Virtus, Giampaolo Amato, si presenterà davanti alla Corte d’assise, presieduta dal giudice Pier Luigi Di Bari, per affrontare il processo che lo vede accusato di duplice omicidio. Un processo dall’esito incerto, destinato a dividere la città in colpevolisti e innocentisti.

Amato è imputato per il delitto della moglie, Isabella Linsalata, 62 anni, e per quello della suocera, Giulia Tateo, 87. La prima fu trovata morta la mattina del 31 ottobre 2021 nella sua abitazione di via Bianconi, in zona Murri. A ucciderla, come emerso dall’autopsia voluta dalla sorella della donna, un cocktail letale di Midazolam, una benzodiazepina, e Sevoflurano, un anestetico ospedaliero. Le stesse identiche sostanze trovate nel corpo dell’anziana (riesumato a gennaio del 2022), morta appena 22 giorni prima della figlia, la notte tra l’8 e il 9 ottobre del 2021. Entrambe le donne – oltre al fatto che le loro condizioni di salute non erano tali da giustificare un decesso improvviso – sono state trovate in circostanze stranamente simili. Elementi che hanno fatto sospettare gli inquirenti che non potesse trattarsi di un caso.

Il medico 64enne, difeso dagli avvocati Gianluigi Lebro e Cesarina Mitaritonna, è in carcere dall’8 aprile dello scorso anno. Su di lui pesano anche le imputazioni di detenzione di sostanze psicotrope e peculato: quest’ultima accusa per essersi impossessato dei farmaci utilizzati per formare il cocktail letale, sottraendoli da uno degli ospedali dell’Ausl in cui lavorava.

Nei giorni scorsi, l’azienda sanitaria ha fatto sapere che si costituirà parte civile al processo proprio in relazione all’ipotesi di peculato. Ma non sarà la sola. Oltre alla sorella di Isabella e il fratello di Giulia Tateo, rispettivamente assistiti dagli avvocati Maurizio Merlini e Francesca Stortoni, sarà parte civile anche l’Udi (Unione donne italiane) di Bologna, rappresentata dalla legale Rossella Mariuz.

Non si sono costituiti contro il padre, invece, i due figli della coppia. Verranno comunque sentiti, in quanto presenti nella lista testi sia della Procura (titolari del fascicolo sono il procuratore aggiunto Morena Plazzi e il sostituto Domenico Ambrosino) che della difesa. Chiamata a testimoniare anche l’ex amante del medico. La donna che secondo l’accusa costituisce il movente principale – insieme a quello economico legato all’eredità – dei due omicidi.

Una relazione extraconiugale di cui Linsalata era venuta a conoscenza e che aveva via via logorato la routine familiare del medico, a tal punto da costringerlo ad allontanarsi da casa, vivendo in hotel o in un residence per alcuni periodi. Nei mesi precedenti al duplice delitto, però, Amato era tornato a vivere nell’appartamento al piano di sotto rispetto a quello della moglie, complice la speranza di lei di un possibile ricongiungimento. Sarà ora il processo a stabilire se Giampaolo Amato, che dal carcere si è sempre professato innocente, sia o meno responsabile dei due omicidi di cui è accusato.