ALDO BACCHIOCCHI*
Cronaca

Il legame fra Macaluso e Bologna

Aldo

Bacchiocchi*

Desidero testimoniare il rapporto, non effimero, che Emanuele Macaluso ebbe con la realtà politica e culturale di Bologna e con le vicende del PD, grazie alle frequenti e costanti occasioni di colloquio che ho avuto con lui. Macaluso è stato un dirigente nazionale ma non fu mai ‘centralista’, voleva conoscere il ‘territorio’, anzi i tanti ‘territori’ che compongono il nostro Paese. E sapeva ascoltare i suoi interlocutori indipendentemente dal ruolo, sollecitava il dialogo con attenzione e senza quella ‘fretta’ che caratterizza, sempre di più tanti dirigenti. Sollecitava il dialogo, con semplicità e passione: tanti lo possono testimoniare. Tra i suoi legami bolognesi, mi piace ricordare la sua simpatia profonda per Augusto Barbera, figura prestigiosa, che, suo tramite, si iscrisse al Pci nel 1968, a Catania. Emanuele non aderì al Pd, ne seguiva con sofferenza le travagliate vicende e notava che anche qui esso era un ‘non partito’, in quanto aveva smarrito un rapporto costante con i suoi iscritti pensando fosse sufficiente sostituire con i ‘gazebo’ per le primarie la severa formazione dei nuclei dirigenti. Mi chiedeva di frequente notizie sul Comune e sulle scadenze che lo attendevano, preoccupato per l’accresciuto peso delle ‘destre’ anche qui. Con perplessità seguì la vicenda bolognese di Sergio Cofferati, conosciuto come giovane ‘migliorista’: ebbero modo di vedersi ma fu un incontro, quello con Cofferati sindaco, segnato da un reciproco imbarazzo rispetto ai percorsi presi dalle loro storie politiche. Voleva, quando era a Bologna, passeggiare nel Quadrilatero per ‘annusare’ la città; abitudine che fu anche di Giorgio Amendola. Seguiva il Carlino e non di rado fu intervistato. Mi chiedeva spesso di far conoscere ‘em.ma’ ( il blog con i suoi corsivi acuti e corrosivi) ai bolognesi più attenti. Questi sono i mie ricordi commossi di un uomo di grande cultura, senza paraocchi né pregiudizi ma autentica passione per le vicende umane. Em.ma lascia un vuoto non facilmente colmabile.

*Già sindaco di San Lazzaro