La mafia raccontata da Lirio Abbate, vicedirettore dell’Espresso, è stato il tema dell’ultimo appuntamento del Salotto di Patrizia Finucci Gallo, ospitato nell’accogliente cornice dell’hotel Il Guercino in via Serra. Una testimonianza intensa e appassionata quella di Abbate, autore di esclusive inchieste su ’Cosa nostra’ e corruzione, intervistato al Salotto dagli studenti del Master di giornalismo dell’Alma Mater. Il giornalista e saggista, a Bologna per presentare il suo ultimo libro Faccia da mostro (Rizzoli editore), ha risposto anche alle numerosissime domande dei presenti, riportando le sue esperienze in prima linea. Dagli inizi come cronista, inviato dal ’Giornale di Sicilia’ a Capaci, per seguire l’attentato a Giovanni Falcone a quando Leoluca Bagarella, nell’aula bunker del maxi processo alla mafia, identificò Abbate tra i nemici dei boss, dando inizio alla sua vita sotto scorta. Faccia da mostro narra le esistenze parallele di Giovanni Aiello, ex-poliziotto per trent’anni cerniera tra ambienti deviati delle istituzioni e le mafie e di una donna di Gladio, ufficialmente ’casalinga disoccupata’, nella realtà "una guerriera esperta in armi ed esplosivi". "Il legame di Abbate con Bologna non finisce qui – ha sottolineato Finucci Gallo in un kimono disegnato per lei dallo stilista Mario Costantino Triolo –. Dal suo libro Fimmine ribelli, sarà tratto un film diretto da Francesco Costabile, bolognese d’adozione, che si è formato al Dams".
Loredana Del Ninno