ANDREA BONZI
Cronaca

Il futuro degli alluvionati, la commissaria Priolo: “Delocalizzare non è tabù. Servono prudenza e risorse”

Intervistata alla Festa dell’Unità, la presidente facente funzione affronta il nodo. "Chi vive nelle zone golenali deve sapere che quell’area potrà tornare ad allagarsi". E mette in fila le priorità dei prossimi anni: "Salute, casa, imprese e integrazione".

Bologna, 23 settembre 2024 – Appena nominata commissaria per l’emergenza nelle zone alluvionate dell’Emilia–Romagna, Irene Priolo (foto) si è confrontata ieri sul palco della Festa dell’Unità di Bologna, affrontando il tema della protezione del territorio. E subito l’intervistatore, Valerio Baroncini, vicedirettore del Carlino, che ha chiamato all’inizio l’applauso della platea per le vittime e gli sfollati di queste alluvioni, le ha chiesto delle frasi di Lepore sulla delocalizzazione.

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Il futuro degli alluvionati. La commissaria Priolo: "Delocalizzare non è tabù. Servono prudenza e risorse"
Intervistata alla Festa dell’Unità, la presidente facente funzione affronta il nodo "Chi vive nelle zone golenali deve sapere che quell’area potrà tornare ad allagarsi". E mette in fila le priorità dei prossimi anni: "Salute, casa, imprese e integrazione"

"È un tema complesso – ha esordito Priolo, che è anche facente funzione di governatore dell’Emilia-Romagna –. Non possiamo permettere che le zone montanare si spopolino, ma anzi accompagnare le amministrazioni a tener vivi quei centri". "In pianura, invece, va usato un approccio diverso. A Traversara (Bagnacavallo) alcune case dovranno essere demolite: bene, non possiamo pensare di ricostruirle lì dove erano prima. Si tratta di urbanizzazioni pre-pianificazione, non c’erano i piani di assetto idrogeologico che ci sono ora".

Dunque, se si tratta di alcune case sparse, dunque, la delocalizzazione è un’opzione che Priolo non scarta. "Tanti cittadini abitano in golena nella nostra regione: in caso si tratti di case sparse, possono anche scegliere di rimanere dove sono ma dovranno rendersi conto che l’acqua arriverà. Una volta potranno essere risarciti, ma quella dopo non si sa. Anche il piano di Figliuolo prevede le delocalizzazioni. Bisogna avere un approccio prudente e accompagnare il processo".

Poi, critiche pesanti al ministro Musumeci ("Dimostra di non sapere come funziona la macchina amministrativa del governo"), e un appello al Commissario per la ricostruzione, il generale Figliuolo. "Spero che Figliulo mi parli, e al più presto, anche perché a dicembre scade. Ora o mai più - dice –. La gestione commissariale per la ricostruzione non funziona, c’è troppa distanza con Roma". Poi, un passaggio sul tram di Bologna e sui cantieri che creano problemi ai cittadini: "I disagi sono inevitabili, ma l’impatto sull’ambiente di una infrastruttura del genere non ha paragoni. Futuro, benessere e riqualificazione: dobbiamo farci carico delle preoccupazioni dei cittadini".

Infine, la chiusura dedicata alle elezioni regionali del prossimo 17 e 18 novembre. "È un appuntamento importante - dice Priolo –, perché rischiamo di perdere tutte le conquiste della nostra regione dal Dopoguerra". E poi mette in fila le priorità che si aspetta per i prossimi dieci anni: "Casa, lavoro, imprese, ambiente. Con l’invecchiamento della popolazione in corso credo che il futuro sarà un nuovo modello di economia sociale, da accompagnare con una spinta maggiore sulla prevenzione medica - osserva Priolo –. Anche per questo, è necessario migliorare le politiche inclusive".