REDAZIONE BOLOGNA

Il fratello morì travolto dalla piena. Montezemolo gli dona un’auto

È il dolore a velare ancora gli occhi di Andrea Farinelli, fratello di Simone, il ragazzo di 20 anni scomparso...

Il fratello morì travolto dalla piena. Montezemolo gli dona un’auto

Andrea Farinelli con Sergio Morini dell’omonima concessionaria Toyota riceve l’auto nuova donata da Luca Cordero di Montezemolo

È il dolore a velare ancora gli occhi di Andrea Farinelli, fratello di Simone, il ragazzo di 20 anni scomparso a Pianoro durante la tragica notte dell’alluvione del 19 ottobre. Quella sera, Andrea e Simone erano a bordo della loro auto, una Toyota Yaris bianca, quando la furia dell’acqua si è portata via con sé il più giovane dei ragazzi, che non è riusciuto a scendere dal veicolo.

Ora, quasi due mesi dopo l’alluvione, è nel concessionario Toyota T Motor Bologna del Gruppo Morini che viene consegnata la Toyota Yaris Cross che l’avvocato Luca Cordero di Montezemolo ha deciso di donare alla famiglia Farinelli. Alla presenza di Sergio Morini, titolare dell’omonimo gruppo, il dono è stato svestito del telo grigio che lo ricopriva, rivelando una Yaris Cross nuova di zecca. "Chapeau all’avvocato e a Morini, non è da tutti un gesto simile. Loro ci sono stati vicini nel lutto, quindi tanto di cappelo per questo straordinario atto", ha detto Farinelli scoprendo la macchina.

Il 23enne bolognese, al fianco di suo nonno, ripercorre poi i giorni precedenti all’alluvione. "Insieme a Simone eravamo andati al cinema a vedere Megalopolis, un film che si svolge a New Rome, una città distopica che unisce la New York odierna e la Roma antica – ricorda –.Tuttavia, la realtà immaginata dal regista Francis Ford Coppola è in decadenza e un architetto vuole creare un mondo nuovo". Dopo la morte del fratello, è questo il nuovo obiettivo di Andrea: "Continuerò a essere attivo su questi temi per il resto della mia vita, voglio far capire a tutti che quanto è accaduto a mio fratello non deve più succedere in questo Paese. Sull’alluvione litigare non serve a nulla, occorre essere coesi e avere un confronto serio con le istituzioni", dice il ragazzo.

Giovanni Di Caprio