REDAZIONE BOLOGNA

Il filosofo sul ruolo della tecnica. Oltre 300 persone all’evento

Più di 300 persone hanno partecipato alla conferenza sull'uomo nell'età della tecnica, tenuta dal filosofo Umberto Galimberti. La tecnica controlla l'uomo, ma dobbiamo porre di nuovo l'uomo al centro e preservare la creatività e la passione come strumenti di felicità.

Il filosofo sul ruolo della tecnica. Oltre 300 persone all’evento

Più di trecento le persone accorse che hanno partecipato alla conferenza ’L’Uomo nell’età della tecnica’ tenuta dal filosofo e saggista Umberto Galimberti e organizzata da Confartigianato Emilia-Romagna. Tra i presenti, numerose autorità istituzionali, imprenditori e funzionari delle associazioni territoriali del Sistema Confartigianato. Prima della lectio magistralis di Galimberti, ouverture dalla Maestra violinista Elisa Tremamunno.

"Se Prometeo, il titano che nel mito donò la tecnica agli uomini, è colui che vede in anticipo, noi siamo coloro che nel nome della tecnica vanno avanti senza sapere cosa troveranno – ha detto il professor Galimberti –. Non siamo più noi a controllare la tecnica, è lei che controlla noi: nella scienza, nella cultura, nella socialità, nella politica, nell’educazione. E questo deve preoccuparci perché l’azione della tecnica non riguarda l’etica. La tecnica, che ha sostituito la politica come luogo di decisione, è al servizio dell’ottimizzazione di tutte le procedure".

Dopo la riflessione di Galimberti hanno preso la parola Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna che ha fatto notare come "il messaggio è che dobbiamo porre di nuovo l’uomo al centro" e Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato che ha sottolineato come "la creatività e la passione che vivono nelle officine e nei laboratori devono restare vitali perché sono strumenti di felicità".