"No, il centrodestra non mi ha lasciato da sola". Sorriso largo e fair play senza nessuna incertezza, Elena Ugolini nei freddi saloni di Palazzo Isolani non scarica la croce addosso a nessuno. La sconfitta in Emilia-Romagna è netta oltre ogni più pessimistica previsione, Michele de Pascale (centrosinistra) ha vinto 56,7% a 40,08%, ma la preside non si abbandona allo sfogo, che pure sarebbe stato lecito. Ieri, nel comitato elettorale attrezzato in piazza Santo Stefano a Bologna, nemmeno un esponente politico della sua fazione si è presentato per commentare la sconfitta. E nemmeno Giorgia Meloni era venuta fisicamente a chiudere la campagna, per impedimenti ‘da manovra’. Tutto normale, apertis verbis. Nel chiuso dei saloni forse al caldo (dove ieri comunque è partito un brindisi con coro da rimbombo, senza troppe tristezze), chissà.
Ugolini, si è sentita lasciata sola in Emilia Romagna? Ha fatto rumore l’assenza di Giorgia Meloni alla chiusura.
"Giorgia Meloni non è venuta perché era impegnata in una trattativa con i sindacati per la legge finanziaria. Però si è collegata, ha fatto un discorso stupendo. Qui non sono venuti perché qui abbiamo fatto la sede della mia lista civica e qui abbiamo deciso di seguire i risultati insieme con la mia lista civica. Con i leader di centrodestra ci siamo sentiti, non mi sembra che ci sia niente di strano".
Ha sentito Meloni?
"Sì, l’ho sentita, mi riservo di tenere per me il colloquio. Ho lavorato fino alla fine cercando di andare in tutti i territori e di incontrare la gente di questa regione. E ho trovato un grande desiderio di ascolto da parte di tante persone che desidererebbero essere considerate non cittadini di serie B o di serie C".
Adesso per la ricostruzione post alluvione bisognerà lavorare insieme? Il vincitore de Pascale ha auspicato un lavoro bipartisan.
"Benissimo che de Pascale abbia un rapporto costruttivo con la presidente del Consiglio. Nei prossimi anni mi farò sentire con De Pascale, che ha vinto e al quale ho già fatto i complimenti telefonicamente, e con cui spero di avere una collaborazione proprio su alcuni punti che sono cruciali per lo sviluppo della nostra regione".
Delusa dal voto degli emiliano-romagnoli? Il centrosinistra ha vinto nella maggioranza dei Comuni alluvionati.
"Sono partita sapendo di scalare una montagna. Dopo le elezioni europee con uno svantaggio sul campo largo di 18 punti, tutti mi hanno sconsigliato di fare questo passo. Ho deciso di farlo da civica perché non pensavo a facile successo, ma perché pensavo che si dovessero mettere al centro alcuni punti fondamentali".
Il partito dell’astensione alla fine ha penalizzato di più il centrodestra?
"A de Pascale ho chiesto di lavorare per riconquistare il più grande partito che c’è in questa regione: il 53,6% dei cittadini ha pensato di non poter dare fiducia a chi si è candidato a rappresentarli. C’è un gran lavoro da fare per riavvicinare i cittadini alla politica vera, quella del servizio al bene comune".
Farà la consigliera regionale?
"Certo".
A Bologna, de Pascale l’ha doppiata...
"Un risultato che accetto. Vorrei che Bologna fosse una città sicura, dove sindaco e vicesindaco si mettessero al servizio di tutti, non solo di una parte".