
Il dossier sui migranti. Accolti 4.000 stranieri nelle strutture bolognesi
"L’Emilia-Romagna è la prima regione italiana per incidenza di cittadini stranieri seguita dalla Lombardia, ma a distanza". A dirlo è Valerio Vanelli, docente dell’Università di Bologna e coautore del Dossier Statistico
’Immigrazione 2023’, a cura del Centro Studi e Ricerche Idos, presentato in Comune a Bologna. Alle anagrafi emiliano romagnole il 1 gennaio 2022 risultavano iscritti 566.687 cittadini stranieri, circa il 12,8% della popolazione, con un aumento del +0,8% rispetto all’anno precedente. La situazione, però, varia da provincia a provincia. "A Parma e Piacenza – osserva Vanelli - il dato si attesta sopra il 15%".
A Modena la quota supera il 13%, mentre a Bologna e nelle altre province è sotto la media regionale. "Gli stranieri presenti nel nostro territorio, come abbiamo registrato negli ultimi anni, sono prevalentemente donne", pari al 52,2% del totale, e preferiscono abitare nei centri urbani. L’età media è 35,7 anni mentre per gli italiani è 47,8 anni, ma si sta alzando. "La denatalità non riguarda solo gli italiani, anche se al momento quasi un bambino su 4 nato in Emilia-Romagna ha entrambi i genitori stranieri", aggiunge il professore. I minori stranieri residenti in Emilia-Romagna sono oltre 120mila, pari al 20,8% del totale, in linea con il dato nazionale. Le comunità più numerose provengono da Romania, Marocco, Pakistan e Albania. In crescita quella ucraina, specialmente dopo l’inizio della guerra. L’assessore al Welfare del Comune di Bologna, Luca Rizzo Nervo, sottolinea l’importanza di ragionare sull’immigrazione "con la consapevolezza dei dati reali" e non orientati da "interpretazioni a volte strumentali e orientate". Questo può aiutare nell’organizzazione della rete di accoglienza. E proprio in tema di accoglienza, un tema caldissimo è quello dei Cas e del sistema Sai comunale.
Oggi i posti sono 3.904 posti in 384 strutture, con una media di 28 posti per i Cas e di 6 posti per il sistema Sai. Tra queste, c’è il Cas di via Mattei a Bologna, che "ha assunto numeri assolutamente non sostenibili e non dignitosi e che è necessario alleggerire quella struttura per rendere l’accoglienza più adeguata", sottolinea Rizzo Nervo. Tra i problemi più urgenti, resta quello dei documenti di identità e delle richieste di asilo avanzate dai migranti. "Come Comune di Bologna vogliamo ampliare la collaborazione con la Questura – conclude l’assessore – e agevolare il fatto che i documenti per queste persone, presupposto per ogni integrazione, arrivino in tempi ragionevoli e adeguati".